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Val di Susa: nuovo assedio al cantiere

 

Repubblica Torino / Cronaca /

Litigano anche le penne nere “In corteo si va senza berretto”

Valsusini in prima fila al corteo di Genova. Gli alpini della valle vorrebbero che i colleghi lasciassero il cantiere. L’Ana interviene

di MARCO TRABUCCO

Alpini, contro alpini: la Tav separa e crea polemiche anche in uno dei più gloriosi tra i nostri corpi militari. A scatenarla è l’appello lanciato da alcuni ex alpini che fanno parte del movimento No Tav che invita i soldati dello stesso corpo (della Brigata Taurinense) chiamati a presidiare il cantiere di Chiomonte a rifiutarsi di farlo, e invita gli ex alpini a partecipare alle manifestazioni No Tav, organizzando per oggi il primo raduno degli “alpini No Tav”.

Ma l’Ana (l’Associazione Nazionale Alpini) non ci sta, e ieri ha replicato con una lettera del presidente Corrado Perona comparsa sul sito dell’associazione: “Gli alpini No Tav – si legge nella missiva – non possono trascinare altri alpini in polemiche politiche e non devono sporcare la storia e le tradizioni delle penne nere. Senza entrare nel merito della questione sulla quale ognuno è ovviamente libero di pensarla come crede, l’Associazione nazionale alpini respinge con forza e sdegno il malcelato tentativo di trascinare gli alpini in una evidente strumentalizzazione politica” “L’Ana – continua la lettera – è un’associazione apartitica e ricorda che i suoi associati non possono utilizzare il cappello alpino per manifestazioni di carattere politico, a maggior ragione in presenza di così evidenti tentativi di strumentalizzazione”. L’invito di Perona è di “astenersi da azioni evidentemente mirate a strumentalizzare e sporcare la nostra storia e la nostra tradizione”.

Gli alpini No Tav hanno immediatamente risposto con un comunicato: “Noi non crediamo – scrivono – che il dovere delle truppe alpine sia quello di contrapporsi alla popolazione della Val Susa. Il primo raduno degli ‘Alpini No Tav’ è un evento organizzato spontaneamente da coloro che hanno indossato il cappello alpino quando hanno svolto il servizio di leva, che si riconoscono nello spirito alpino e nelle ragioni della lotta contro il Tav, senza il coinvolgimento di nessun organo o associazione. Riteniamo quindi che l’Ana non abbia nessun titolo per intervenire in merito al raduno e biasimiamo il suo comportamento“.

La Val di Susa è una zona dalle forti tradizioni alpine: la grande maggioranza dei valligiani che ha svolto il servizio di leva lo ha fatto nelle penne nere e la valle ha dato anche il nome a uno dei battaglioni del Corpo, il Susa, appunto.

 

Bilancio finale di giornata, secondo l’Ansa.

– CHIOMONTE (TORINO), 24 LUG – Manifestazioni pacifiche, ma anche vere e proprie azioni di guerriglia, non allentano la tensione a Chiomonte (Torino) intorno al cantiere per l’avvio dei lavori per la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Sassaiole e lanci di pietre, bulloni, petardi, bombe carta, palloncini con liquido organico e palline imbrattate contro le forze dell’ordine schierate a protezione dell’area del cantiere si sono susseguite dalla scorsa notte per tutta la giornata. In serata Polizia e Carabinieri hanno risposto con getti di acqua dagli idranti e con il lancio di alcuni lacrimogeni, sia nel corso della notte, sia in mattinata, sia in serata. Proprio in serata, una ventina di manifestanti dell’area antagonista, anarchica e dei Centri sociali, con caschi e altre protezioni – secondo quanto riferito dalla Questura di Torino – è riuscita a scavalcare il primo dei due cancelli di protezione sulla strada dell’Avanà. La Polizia non è potuta intervenire subito per la presenza, proprio davanti al cancello, di due bambini fra i sette e i dieci anni, ma quando si è mossa dal secondo cancello per bloccare i No Tav, questi si sono dispersi per i pendii intorno alla strada. L’azione è stata preceduta da un lancio fittissimo di pietre, petardi, bombe carta, biglie e bulloni, ai quali le forze dell’ordine hanno risposto con getti di acqua dagli idranti e lacrimogeni. Cinque carabinieri, fra i quali un ufficiale, il capitano Stefano Mazzanti, comandante della Compagnia di Susa (Torino), sono rimasti feriti in maniera lieve alle gambe e alle braccia, colpiti da ordigni artigianali o biglie o bulloni. Sempre in serata, un’altra quarantina di manifestanti ha bloccato la statale 24 nei pressi di Chiomonte, con gravi disagi per i turisti che stavano scendendo a valle dopo aver trascorso il fine settimana in montagna. Fra i manifestanti è stato notato anche un uomo in passato coinvolto in un’inchiesta su Prima Linea. Nel pomeriggio si è svolta invece in assoluta tranquillità una manifestazione dei moderati del movimento No Tav, alla quale hanno partecipato 1500-2000 persone, fra le quali anche alcune centinaia di ex Alpini che hanno dato vita al primo raduno degli Alpini No Tav per protestare contro la Tav ma anche contro la presenza di circa 150 alpini della Taurinense a Chiomonte per attività di supporto alle forze dell’ordine. Sempre nel pomeriggio, nella zona del campeggio No Tav allestito nei pressi dell’area del cantiere, è arrivata Haidi Giuliani, la mamma del giovane Carlo ucciso da un carabiniere durante la manifestazione No global del 2001. «Oggi – ha detto – il G8 di Genova è qui. Carlo – ha aggiunto tra gli applausi della folla che si è riunita per ascoltarla – aveva capito per primo cosa succedeva in Val Susa» e «andò a manifestare a Torino quando furono uccisi Sole e Baleno», riferendosi a Maria Soledad Rosas ed Edoardo Massari, i due giovani anarchici morti suicidi in carcere nel 1998 dopo essere stati arrestati con l’accusa di essere autori di attentati No Tav. «Qui, oggi – ha concluso – stanno violando tutto. Qui c’è il confine della democrazia». I No Tav, infine, su Facebook hanno respinto con sdegno le voci, riprese anche da alcuni siti Internet di news, di un ruolo del movimento nell’incendio alla stazione Tiburtina di Roma.

 

I No Tav entrano nel cantiere, Carica della polizia li respinge

La polizia mette in azione gli idranti per disperdere i manifestanti dopo quattro ore di assedio al cantiere.Dopo le tensioni della notte e dopo quattro ore di assedio al cantiere dei manifestanti pacifici, una ventina di “irriducibili” ha inziato a lanciare pietre ed è riuscito a sfondare la prima recinzione. La polizia che intanto aveva attivato gli idranti e lanciava lacrimogeni ha caricato per respingere il gruppo. Nel pomeriggio alcune centinaia di manifestanti hanno continuato ininiterrottamente per molte ore a battere con pietre e bastoni contro oggetti metallici e contro i cancelli per fare rumore, mentre una decina di loro scavava sotto la cancellata. Heidi Giuliani, la mamma di Carlo Giuliani, tra gli applausi ha aperto l’incontro organizzato dai No Tav al campeggio resistente di Chiomonte davanti a circa 3 mila persone.


20:10
Un gruppetto di dieci manifestanti sono riusciti a superare il primo cancello del cantiere. La polizia ha caricato e li ha respinti.

19:52 Qualche centinaio di manifestanti incappucciati ha iniziato a lanciare pietre contro la cancellata e all’interno del cantiere. La polizia in risposta ha azionato il camion con l’idrante sparando il getto d’acqua sui manifestanti che da quattro ore battono con oggetti sulle inferriate. Dal bosco si vede salire il fumo dei lacrimogeni che i poliziotti hanno sparato per disperdere quelli che si nascondono tra i sentieri.

18:40 “Il G8 di Genova oggi e’ alla Maddalena”. Cosi’ Heidi Giuliani tra gli applausi ha aperto l’incontro organizzato dai No Tav al campeggio resistente di Chiomonte davanti a circa 3 mila persone. “Dopo il 3 luglio ho detto che bisogna celebrare il decennale di Genova a Chiomonte”. Parlando del figlio, ucciso durante gli scontri del G8, ha detto: “Carlo ha capito per primo cosa stava venendo in Valsusa. Era venuto a manifestare a Torino dopo la morte di Sole e Baleno. “La violenza dello stato e’ qui -ha aggiunto – in quell’elicottero che passa sopra le nostre teste da ore. Ci controllano mentre facciamo una cosa terribile ovvero esprimere il nostro dissenso”. La signora Giuliani ha poi parlato della Tav: “Qui c’e’ il confine della democrazia. Come si permettono di violare questo territorio. Noi dobbiamo riuscire a andare porta porta a svegliare le persone e dire loro “venite con noi perche’ qui c’e’ la vostra democrazia”.

18:32 Una decina di manifestanti, alcuni con il cappello da alpini, sono riusciti a raggiunge dall’area archeologica punto della montagna separato dal cantiere da un muretto alto poco più di un metro. Si sono fermati là sopra come atto dimostrativo per far vedere che se volessero potrebbero saltare dentro senza difficoltà. Gli agenti li tengono sotto controllo, perché per il momento, non sembra abbiano intenzioni belligeranti.

17:51 Dai sentieri di montagna un centinaio di manifestanti che si trovavano alla Centrale hanno raggiunto la zona archeologica.

17:22 Dopo essersi radunati davanti al cancello della Centrale elettrica almeno 300 alpini di tutte le eta’ si stanno dirigendo attraverso i sentieri verso la Maddalena. Sono quelli che hanno raccolto l’appello del Movimento No Tav per un formare un presidio proprio davanti ai cancelli controllati dalle forze dell’ordine e dai militari della brigata Taurinense. L’obiettivo delle penne nere e’ arrivare davanti alle reti e intonare i loro cori tradizionali. Con loro anche numerosi manifestanti. Almeno la meta’ e’ pero’ rimasta a presidiare il cancello dove prosegue la battitura delle reti e dei guard rail.

17:20 Alla Centrale sono circa seicento e stanno iniziando a scavare sotto un cancello si aspettano altri manifestanti in arrivo dai sentieri verso la zona archeologica. Vorrebbero fare una manifestazione e intitolarla “La notte delle streghe” in cui cento donne mascherate danno il via all’assalto al cantiere

17:15 Duecento no tav stanno battendo su guard rail e reti davanti alla centrale  elettrica. Tra di loro anche qualche decina di alpini che hanno aderito all’appello dei no tav per un presidio di penne nere davanti ai cancelli della Maddalena. “Noi siamo gli alpini – spiega Alberto Veggio, ufficiale artiglieri alpini tra l’80 e l’81 – la lotta all’alta velocita’ raccoglie tutte le categorie della societa’ valsusina. Sostengono che siamo quattro gatti, ma e’ un segno di debolezza. Qui c’e’ tutta la Valle”. Riguardo alla presa di posizione dell’Ana che ha chiesto ai suoi iscritti di disertare l’appello dei No Tav:”Non dovevano sporcare l’orgoglio dell’associazione mandando gli alpini a difendere questo fortino e presidiare militarmente il nostro territorio – attacca Alberto Bonaudo, alpino e iscritto all’Ana-  Loro sono dei mercenari, noi ci siamo sudati il nostro cappello e abbiamo diritto di indossarlo dove vogliamo”.

15:00 Dai No Tav si levano commenti sdegnati sulle voci, riprese anche da alcuni siti Internet di news, che lanciano il sospetto di un ruolo del movimento nell’incendio di Roma. Su Twitter e su Facebook sono cominciati a circolare anche i post di replica ai siti. “Vergogna” è una delle espressioni più adoperate. “E’ già un miracolo – dice un altro internauta – che non ci abbiano dato la colpa dell’attentato di Oslo”. Un altro osserva che si tratta di un evidente tentativo di “criminalizzare il movimento”.

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