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Niente da fare. Berlusconi non convince

I primi timidi segnali positivi, che nei primi minuti della giornata di contrattazioni avevano interessato soprattutto i titoli bancari, hanno lasciato il posto al ritorno del segno negativo, anche se al momento non troppo forte. Rallenta lo spread tra i BTP decennali e i Bund tedeschi che, dopo aver raggiunto ieri il record a 395 punti base, ora si attesta a 366 punti base. I rendimenti a dieci anni rimangono tuttavia sopra al 6% e la tensione sui mercati dei titoli di stato non è affatto rientrata. ” A Berlusconi deve essere riconosciuto il merito di essersi rifiutato di farsi prendere dal panico”, come ha dimostrato ieri il intervento al Parlamento. Ma è vero che anche le sue parole dimostrano che “l’Italia non ha fatto ancora nulla per convincere i mercati che è capace di vivere con il rigore dell’euro, in un mondo che continuerà a richiedere rendimenti sui bond sovrani più alti, soprattutto riguardo a quei bond che vengono emessi da un paese caratterizzato da un debito cronico e da problemi di competitività”. All’indomani delle parole preferite da Silvio Berlusconi, il Wall Street Journal commenta così il suo intervento. Ancora più duro il commento del britannico The Times che, attraverso la penna di James Bone, scrive un articolo dal titolo più che eloquente. “Italy’s future is in their hands- the question is are they safe hands? Ovvero “Il futuro dell’Italia è nella sue mani. L’interrogativo è: si tratta di mani sicure?”. In un altro articolo, il Wall Street Journal, torna a scrivere nell’articolo “I problemi dell’Italia pesano sull’Europa” che il premier “ha opposto resistenza per procedere a una revisione delle proposte economiche” sfornate dal suo governo e, così facendo, “ha alimentato le preoccupazioni sul rischio che l’ottava economia del mondo stia scivolando in una sorta di angoscia sui degbiti che ha già colpito i suoi vicini europei, molto più piccoli”.
A livello europeo oggi c’è attesa per la riunione della Bce, la prima dopo il piano di aiuti che è stato approvato per la Grecia mentre a riguardo della crisi italiana, oggi è previsto l’incontro tra il governo e le parti sociali.

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