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Berlusconi parla a borse chiuse

A Borse chiuse, sulla crisi è intervenuto prima alla Canera e poi al Senato il premier Silvio Berlusconi, mentre il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha incontrato in Lussemburgo il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker e poi è arrivato in ritardo al Senato dove ha rimediato solo uno strapuntino. Ma prima che Berlusconi parlasse, Piazza Affari aveva già chiuso in rosso l’ennesima giornata nera con l’indice Ftse Mib a -1,54%. Giù anche le altre Borse europee mentre lo spread tra i titoli di stato decennali itaiani e i Bund tedeschi è sceso a 368 punti base. I titoli di Stato di Italia e Spagna sono stati investiti da ulteriori tensioni che hanno portato a nuovi picchi dei rendimenti richiesti delle emissioni già in circolazione, e ad ampliamenti dei differenziali rispetto ai titoli della Germania, i Bund, che fanno da riferimento a tutta l’area euro.

Incurante dei dati di fatto, Silvio Berlusconi nel suo intervento alla Camera, ha accusato i mercati di “non valutare correttamente” la situazione italiana e i suoi “punti di forza”. In questo quadro, il premier ha assicurato di voler accogliere l’invito alla coesione del Quirinale, e propone alle parti sociali “un’intesa su 4 punti” chiedendo all’opposizione contributi cui il governo “non sarà sordo” ma ha escluso qualunque ipotesi di un suo passo indietro come veniva richiesto dal Pd: “Abbiamo la maggioranza parlamentare, governeremo”. Berlusconi non entra troppo nei particolari delle misure che ha in mente e non scopre troppo le sue carte, anche perché oggi è previsto l’incontro con le parti sociali. Ma su alcune cose è chiaro: fissare l’obiettivo di azzerare il fabbisogno per la fine del 2011, rispolverare la liquidazione dello Statuto dei Lavoratori («è venuto il momento che in Parlamento si verifichi il grado di consenso che può avere»)

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