L’entita’ della manovra e’ di “aggiuntivi 20 miliardi per il 2012 e 25 miliardi nel 2013”, dunque in totale 45 miliardi. In attesa del Consiglio dei Ministri straordinario fissato alle 19 per discutere le misure anti crisi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso dell’incontro con le Regioni e gli Enti locali a palazzo Chigi ha fatto sapere che il governo intende varare una «manovra per aggiuntivi 20 miliardi per il 2012 e di 25 miliardi nel 2013. Nel corso dell’incontro Tremonti, ha annunciato un «necessario taglio ai trasferimenti» a regioni e enti locali attraverso una «riduzione di 6 miliardi per il 2012 e di 3,5 nel 2013». Il ministro del Tesoro ha poi sottolineato che «il comparto della sanità è fuori da queste cifre» e che «il taglio di 6 miliardi è uguale ai tagli per 6 miliardi previsto per i ministeri». Infine, Tremonti ha confermato l’intenzione di «ridurre le Province» e di «accorpare i Comuni».
Di «manovra iniqua e inaccettabile» parla Graziano Delrio, vicepresidente dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). «Con i tagli che il governo ci haproposto oggi possiamo dire ufficialmente che il federalismo fiscale è morto. Era già stato affossato dalla manovra di luglio – ha affermato il presidente della regione Lombardia Formigoni – senza dimenticare che che era pesata molto anche la manovra dell’autunno 2010. Ma con le prospettive di tagli comunicateci oggi dal governo possiamo dire – ha ribadito – che il federalismo fiscale è definitivamente morto». Dure le parole del sindaco di Roma Alemanno: «I tagli che ci sono stati comunicati oggi dal Governo attaccano il solo fronte sociale. Per quanto ci riguarda noi sindaci siamo disponibili a mettere ai raggi X le nostre spese, che sono tutte incontenibili.
E’ alta tensione nel Governo sulle misure economiche che dovranno essere introdotte per accelerare il pareggio di bilancio entro il 2013. C’è infatti tensione fra il premier Berlusconi e Umberto Bossi, e fra Bossi e Tremonti il cui intervento ieri in Parlamento è stato definito “fumoso” dal leader della Lega. Ad alimentare le tensioni ci sono anche le pressioni della Bce sull’Italia con la famosa lettera che detta gli interventi da applicare. Sempre Bossi ieri ha indicato che la Bce vorrebbe “far cadere il governo” implicitamente incolpando anche Mario Draghi, futuro governatore della Banca centrale europea. La nuova manovra che il governo italiano si appresta a varare con decreto per anticipare al 2013 il pareggio di bilancio conterrà probabilmente tagli alle pensionie ai salari dei lavoratori pubblici, privatizzazioni e un’armonizzazione al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie, esclusi i titoli di Stato.
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