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Il governo vuole la “fiducia”

Somiglia ad una partita estrema la soluzione uscita nel corso del vertice di maggioranza, convocato ieri sera tardi in tutta fretta dal presidente del Consiglio a Palazzo Grazioli, per cercare di mettere una pezza alla grave battuta d’arresto sul rendiconto generale dello Stato. Berlusconi pensa che questo sia l’unico modo per dare immediata risposta al pressing di quanti, dalle opposizioni fino al Quirinale, dubitano che il Cavaliere disponga ancora di una maggioranza parlamentare.
“A fronte di interpretazioni del tutto erronee e forzate delle opposizioni sulle implicazioni del voto negativo all’art. 1 della legge sul rendiconto, il governo e la maggioranza reputano necessario richiedere la fiducia al Parlamento. Ciò avverrà sulla base delle comunicazioni politiche che il presidente del consiglio intende rendere in Aula”, ha spiegato Paolo Bonaiuti al termine del vertice.
Ma la soluzione escogitata dal “gabinetto d’emergenza” di Berlusconi, potrebbe scontrarsi con i regolamenti, per questo si ipotizza anche la presentazione di un nuovo testo, varato dal Consiglio dei ministri, che ricalchi quello di oggi. E’ evidente la volontà di Berlusconi di sfidare per l’ennesima volta le opposizioni – ma anche i tanti “topi in fuga” della maggioranza – con un voto in parlamento dal quale però dipenderà la sopravvivenza del governo. Una strada che tuttavia appare anche obbligata visto che a palazzo Grazioli più di qualcuno ha sottolineato come si debba dare una risposta anche al Colle, visto che il Quirinale difficilmente potrà far finta di nulla davanti a quanto avvenuto a Montecitorio.

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