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Il governo alla seconda fase

Dopo un avvio in lieve rialzo, la Borsa di Milano ha cominciato a girare in negativo, in linea con le altre borse europee. Lo spread fra Btp e Bund a dieci anni è altalenante con oscillazioni però sempre al di sopra dei 500 punti base. Ora il differenziale è sceso a quota 504.70 dopo aver toccato 510 punti e aver aperto a 505. Con questo quadro davanti, il Consiglio dei Ministri di oggi è stato convocato ufficialmente per preparare la conferenza stampa di fine anno, e a dare ai ministri le “indicazioni” su come proseguire in quella che viene definita la “fase due” della manovra: “Non possiamo commettere passi falsi – spiega un membro del governo – né sottrarci al confronto con parti sociali e partiti”. Ma il pressing dei mercati continua come se le ben cinque manovra correttive non ci fossero mai state: lo spread sui titoli di stato resta stabile sopra i 500 punti e i rendimenti dei titoli decennali italiani sono oltre il 7% con circa 20 miliardi di titoli di stato da collocare prima della fine dell’anno.
I titoli dei principali capitoli di intervento della “fase due” sono noti da tempo, come si dettaglieranno si inizierà probabilmente a capire da oggi. Monti aveva auspicato di poter chiudere la “fase due” in tre mesi: con interventi sulle liberalizzazioni e il rilancio delle opere pubbliche insieme ai soggetti privati. Servirà più tempo invece per la riforma del mercato del lavoro, visto che lo scontro sfiorato con i sindacati sull’articolo 18 consiglia cautela, e per la revisione delle rendite catastali, che nell’ipotesi studiata dovrebbe basarsi sui metri quadri e non più sui vani e dovrà tenere conto del valore reale degli immobili. Per le abitazioni, secondo uno studio dell’Agenzia del territorio (“Gli immobili in Italia 2011”), il valore corrente di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile a fini Ici calcolata sul totale delle case di proprietà delle persone fisiche, mentre i canoni di affitto sono mediamente superiori di 6,46 volte le rendite catastali.

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