Una giornata di protesta dai risultati oltre le aspettative in termini di partecipazione sta terminando all’insegna di una provocazione da parte degli apparati di Polizia. La stazione di Porta Nuova, nel centro di Torino, è stata infatti teatro dalle 20 alle 21.30 di scontri tra centinaia di manifestanti di ritorno dalla Valsusa e la polizia. La tensione è aumentata nella fase di cambio dei treni, quando centinaia di manifestanti di ritorno dalla valle si sono spostate sulla banchina del treno in partenza per Milano. Qui i poliziotti schierati davanti alle porte del treno hanno preteso di controllare i biglietti dei manifestanti, e la tensione è subito andata alle stelle dato l’atteggiamento provocatorio e ingiustificato delle forze dell’ordine alla fine di una manifestazione che si era svolta in maniera tranquilla e senza scontri. Dopo una prima fase di fronteggiamento e di alterchi è scattata una carica molto violenta da parte degli agenti in tenuta antisommossa. Alcuni agenti sarebbero addirittura saliti sul treno manganellando e strattonando alcuni passeggeri. Molti i manifestanti che sono rimasti feriti dalle manganellate, alcuni sono stati portati all’ospedale. Dopo le prime cariche, tafferugli e una specie di caccia all’uomo è continuata per parecchio tempo tra i binari e nei vari locali di Porta Nuova. Secondo alcuni testimoni alcuni manifestanti sarebbero stati fermati e identificati, alcuni trattenuti e altri rilasciati.
Secondo la versione della Questura di Torino – naturalmente ripresa acriticamente da Repubblica, dal Corriere e dalle agenzie di stampa – “i dimostranti – circa 300 – hanno lanciato pietre e petardi contro le forze dell’ordine. Un agente di polizia è rimasto ferito ad un occhio e l’ambulanza del servizio 118 che e giunta sul posto è stata costretta ad allontanarsi perchè bersagliata da una sassaiola. L’agente ferito è stato poi portato via da un mezzo della polizia”.
Poco prima delle 21 un gruppo di manifestanti è riuscito a prendere un treno e a partire per Milano mentre gli altri sono rimasti ancora a lungo all’interno della stazione Porta Nuova di Torino bloccando i binari dall’11 al 21 per sfuggire alle cariche. Intanto nello scalo ferroviario aumentava di minuto in minuto il numero di poliziotti e carabinieri. Tra i manifestanti intrappolati all’interno della stazione non solo attivisti milanesi arrivati in Valsusa per partecipare al corteo di oggi pomeriggio, ma anche manifestanti di altre città che attendevano convogli per tornare verso sud. Tra questi anche dei manifestanti romani e genovesi che tentavano di tornare alle loro città di provenienza.
“Si è formato un grande gruppo al binario 20 della stazione – ha raccontato a Paese Sera Stefania, una manifestante di 46 anni – dove le persone che dovevano salire sul treno per Milano si sono trovate davanti una barriera di celerini in tenuta antisommossa. Non facevano passare nessuno, dicendo che non poteva salire chi non aveva il biglietto, ma molti lo avevano e non potevano passare comunque. I manifestanti si sono messi a cantare qualche slogan, tipo ‘ Liberi tutti’, senza insulti né provocazioni, qualcuno si è avvicinato ai poliziotti per chiedere spiegazioni, ma questi hanno iniziato a caricare all’improvviso e manganellare. Abbiamo visto un ragazzo per terra con la testa spaccata”. Stefania racconta che la stessa barriera di poliziotti in tenuta antisommossa si era formata anche sul binario 10, dove c’era il treno in partenza per Genova, ma molte meno persone. “Ho fatto tante manifestazioni, sono stata anche a Genova, ma ho visto una cosa allucinante stasera, perché c’erano solo persone che volevano prendere il treno, tranquille. Gente di tutte le età con il biglietto del treno in mano”.
Alla stazione di Torino al momento delle cariche c’era anche Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale del Comitato No Debito: «Ero sul treno delle 19,50 per Milano e ho assistito a delle azioni assolutamente ingiustificate e ingiustificabili delle forze dell’ordine che, a un certo punto, parevano avere perso completamente la testa arrivando a prendere manganellate, oltre che le persone, i finestrini del treno». Aggiunge il Presidente del Comitato Centrale della Fiom: «credo che ci dovrebbe essere un’inchiesta su quanto è accaduto anche perchè dopo un’eccezionale manifestazione pacifica e non violenta, questo episodio pare messo lì apposta, e non certo dai manifestanti, per macchiare una giornata splendida».
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Emmanuel
Spero abbiate filmato tutto… documentate documentate documentate! è l’unica arma che abbiamo
Massimo
C’è un unico modo per cessare tutto questo…. Smettere immediatamente di usare le banche per qualsiasi pagamento o transazione…. la base di tutti i problemi sono le banche e la moneta unica. LA guerra si combatte con coscienza e la controtendenza, non con le armi o le manifestazioni.