Si sta realizzando una crescente convergenza sulla proposta di tenere a Milano il 31 marzo prossimo una manifestazione nazionale che vada dalla Università Bocconi – simbolo del governo dei “professori” e della cultura liberista – a Piazza Affari (sede della Borsa e delle principali istituzioni finanziarie), avviando così un percorso che permetterà in quella data l’organizzazione della prima manifestazione di massa di opposizione politica e sociale al governo Monti. Nell’ultima riunione del Coordinamento nazionale No Debito si è entrati nel merito dell’appuntamento del 31 marzo che si va ormai configurando come un evento politico più ampio del solo movimento No Debito.
La manifestazione nazionale a Milano ha dalla sua la tempistica (sarà la prima iniziativa pubblica di risposta all’accordo sul mercato del lavoro che verrà chiuso qualche giorno prima), il contesto politico (il pugno di ferro del governo contro il movimento No Tav in Val di Susa) e la consapevolezza che il governo Monti non è disponibile ad alcun dialogo sulle esigenze dei settori popolari che non rientrano nei diktat dell’Unione Europea. Una “coincidenza politica” che non è sfuggita al vertice di governo con i servizi segreti e il ministro dell’Interno del quale ha dato conto il Sole 24 Ore di qualche giorno fa.
Questa crescita di valenza politica della manifestazione del 31 marzo ha fatto sì che il Comitato No Debito abbia scelto di dar vita ad un comitato promotore della manifestazione più ampio della già vasta coalizione di forze politiche, sociali, sindacali attive nel No Debito. Si sono infatti detti interessati alla costruzione della manifestazione realtà come la rete milanese di San Precario o la Cub, ma anche l‘area degli ex disobbedienti in fase di riflessione sull’esperienza già esaurita di “Uniti per l’Alternativa” e con i quali c’è stato un incontro bilaterale lunedì scorso. Anche dal Val di Susa, le varie sensibilità del movimento No Tav hanno confernato il loro interesse così come vari centri sociali dell’area metropolitana milanese. Nei prossimi giorni, fanno sapere al comitato No Debito, incontreremo tutti sia bilateralmente che in una assemblea cittadina a Milano.
Il coordinamento nazionale No Debito ha voluto chiarire sia nella discussione interna che negli incontri con altri soggetti, che è sua intenzione fare della manifestazione di Milano una manifestazione “antagonista nei contenuti, pacifica nelle modalità”, creando cioè le migliori condizioni per una grande partecipazione popolare ma senza rinunciare agli obiettivi. Da qui la decisione di ribadire la richiesta di manifestare sul percorso Bocconi-Piazza Affari e su una piattaforma che non regala nulla al governo Monti e a chi lo sostiene. L’appello per la manifestazione nazionale del 31 marzo verrà ampiamente diffuso anche alla manifestazione della Fiom di venerdi 9 marzo al quale il Comitato No Debito ha dato l’adesione e nella quale sarà presente con i banchetti per la raccolta delle firme per il referendum contro i trattati europei e con un proprio striscione.
La manifestazione di Milano verrà preceduta da diverse iniziative, in particolare il 22 marzo a Napoli, dove il coordinamento nazionale No Debito intende convocare una assemblea pubblica che denunci la repressione e l’atteggiamento autoritario del governo contro i movimenti sociali –dalla No Tav ai disoccupati napoletani, dalle lotte sociali in Sardegna al fascismo aziendale negli stabilimenti Fiat. Una iniziativa utile non solo a sostenere chi sta lottando già in prima fila ma anche a contrastare il “dispotismo democratico” che discende dalla politica ridotta a obbedienza ai diktat della Bce e dei governi europei espressione delle banche.
Una realtà questa confermata dal voto pressoché unanime alla Camera sull’approvazione della revisione dell’art.81 in Costituzione (che introduce l’obbligo del pareggio di bilancio) e dalla trattativa in corso sul mercato sul lavoro. Una approvazione che depotenzia uno dei due referendum chiesti dalla petizione popolare avanzata dal Comitato No Debito ma che rende più pregnante e urgente la raccolta delle firme per il referendum sui nuovi Trattati Europei che imbriglieranno nei prossimi mesi –e per decenni – ogni possibilità di scostamento dai diktat liberisti dell’Unione Europea. In preparazione della manifestazione del 31 marzo a Milano sono previste numerose assemblee preparatorie nelle diverse città – e soprattutto a Milano e in Lombardia – per arrivare a questo appuntamento con un percorso di informazione, confronto e iniziativa più includente possibile. Soprattutto una manifestazione che non concluda la mobilitazione il pomeriggio del 31 marzo.
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L’appello per la manifestazione nazionale del 31 marzo a Milano
Occupyamo Piazza Affari!
I loro affari non devono più decidere sulle nostre vite
Contro le politiche antisociali del governo Monti e della Bce!
Per una società fondata sui diritti civili e sociali,
sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni!
Misure “lacrime e sangue” sono la ricetta del governo delle banche e della finanza che, con il sostegno del centro-destra e del centro-sinistra, è ormai in carica da oltre tre mesi. Il massacro sociale del governo Monti dilagherà se verrà applicato il trattato europeo deciso dai governi Merkel, Sarkozy e Monti. Ora vogliono cambiare la Costituzione, senza consultare i cittadini e imponendo il pareggio di bilancio. Ora vogliono imporre un trattato, il fiscal compact, che impone la schiavitù del debito per vent’anni. Per vent’anni dovremo sacrificare i diritti sociali e quelli delle lavoratrici e dei lavoratori, per pagare il debito agli stessi affaristi e speculatori che l’hanno creato.
Una crisi del sistema capitalista da cui le classi dominanti non riescono ad uscire. L’individuazione di “medici” come Monti in Italia o Papademos in Grecia, che in realtà non fanno che aggravare la malattia scaricando sui lavoratori e sulle classi popolari il peso della iniqua distribuzione del reddito con il conseguente peggioramento delle condizioni di vita e l’eliminazione di diritti conquistati con anni di lotte. Per questo diciamo NO alla precarietà e alla messa in discussione dell’articolo 18, alla distruzione dello stato sociale, dei diritti, della civiltà e della democrazia. Per questo diciamo NO alla distruzione dell’ambiente, alle grandi opere, alla Tav.
Negazione della democrazia e repressione sono gli strumenti con cui le classi dominanti stanno cercando di fermare e dividere il movimento popolare che va opponendosi al dilagare della precarizzazione e della disoccupazione di massa: lo abbiamo visto in questi giorni in Val di Susa, ma anche contro molte lotte operaie e di resistenza sociale.
Chiediamo ai giovani e alle donne, alle lavoratrici e ai lavoratori,
ai precari, ai pensionati e ai migranti,
ai movimenti civili sociali e ambientali, alle forze organizzate,
di organizzare insieme una risposta a tutto questo
con una grande manifestazione nazionale a Milano il prossimo 31 marzo!
Unire le lotte per un’opposizione sociale e politica di massa, capace di incidere e contare, dal territorio, alla scuola e all’università, alle lotte per il lavoro: dalla Argol di Fiumicino alla Wagon-Lits di Milano, alla Alcoa di Portovesme, alla Fincantieri, alla Esselunga, alla Sicilia, alla Fiat e alle lotte dei migranti. Vogliamo manifestare assieme a tutti i popoli europei, schiacciati dalle politiche di austerità e dal liberismo, in particolare al popolo greco, sottomesso ad una tirannide finanziaria che sta distruggendo il paese.
Vogliamo un diverso modello sociale ed economico in Italia e in Europa, fondato sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni, per riconvertire il sistema industriale con tecnologie e innovazione, per la pace e contro la guerra, per lo sviluppo della ricerca sostenendo scuola pubblica e università, per garantire il diritto a sanità, servizi sociali e reddito per tutti, lavoro dignitoso, libertà e democrazia.
Il 31 marzo tutte e tutti in piazza a Milano:
ore 14.00 manifestazione nazionale dalla Bocconi a Piazza Affari
Occupyamo Piazza Affari!
Costruiamo il nostro futuro!
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