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L’aggressione fascista al Liceo Righi di Roma

Dei ragazzi di sinistra del Liceo scientifico Righi, nei pressi di Piazza Fiume, che facevano capo a varie sensibilità politiche stavano preparandosi per la manifestazione romana della FIOM di lì a due ore. Una squadraccia fascista, riconducibile a Controtempo, ha aggredito i ragazzi ma anche dei professori, causando vari contusi e tre traumatizzati cranici, tra cui uno con il setto nasale distrutto. Abbiamo appreso che le condizioni di salute di uno dei tre non sembrano essere delle migliori

Quanto accaduto il 9 marzo al Liceo Righi è inquietante da vari punti di vista.

Il primo, squisitamente di classe, è inerente all’aggressione in occasione della manifestazione della FIOM. L’odio e l’avversione verso i metalmeccanici in lotta in questa fase di piena crisi economica richiamano le triste azioni delle squadracce all’avvento del fascismo contro operai e studenti. Ha osservato correttamente Claudio Ortale del prc romano: ”Comunque i fascisti confermano il loro ruolo di servi dei servi: battute e populismo contro la crisi ma poi sono il bastone armato delle cricche padronali più reazionarie, sempre contro operai e studenti”.

Diventa tanto più grottesca perciò la posizione delle formazioni di estrema destra italiane che millantano nei loro affabulanti comunicati di essere con gli operai per combattere la crisi! Quello di oggi è pertanto un chiaro segnale al padronato italiano: i fascisti svelano l’epifania di essere disponibili come massa di manovra per le operazioni sporche contro i lavoratori e contro chi li sostiene.

Il secondo punto di vista è territoriale e romano. L’estrema destra è sostanzialmente divisa a Roma tra Forza Nuova, Casapound e la Destra: ci sono anche pezzetti del PDL e delle formazioni pro-alemanno che vogliono un proprio ruolo. Si è assistito però un paio di settimane fa a Via Caracciolo al Trionfale a un sodalizio europeo, sotto l’egida dell’MSE, per un tentativo di ricompattamento. Più in basso c’è il tentativo di Controtempo, tra Corso Trieste, Villa Ada e piazza Fiume, di unire alla militanza di estrema destra anche una presenza radicata nel bullismo violento dei quartieri bene, nella strana alleanza tra giovinotti della buona borghesia e “truzzismo” di periferia. Al Liceo Giulio Cesare di Corso Trieste sono avvenuti recentemente dei fenomeni molto strani in uno strano vortice di neonazismo antisemita, giro di ricettazione, feste di discoteca ed addirittura rapimenti di minori da parte di altri minori a fini estorsivi. Sembra, per chi conosce la fase di crescita del nazismo, la genesi della Hitlerjugend tedesca… Sarebbe d’altronde interessante conoscere pure chi ci sia dietro alla bande facinorose giovanili di Controtempo: il tropismo verso Corso Trieste e Parioli ci fa venire qualche idea di qualcuno che sta seguendo dei fantasmi del proprio torbido passato…..

Il terzo punto di vista riguarda il ruolo delle forze dell’ordine. Su questo occorre cominciare un ragionamento pacato ma rigoroso di comprensione di quanto sta accadendo.

Nello specifico, nonostante una criticata imbrattatura, anche sui mass-media romani, dei muri dei licei contigui Tasso e Righi con scritte nazifasciste con la “ firma” Controtempo di circa 40 giorni fa, non abbiamo visto o avuto sentore di interventi di sorta da parte della Polizia, che ha lì un Commissariato adiacente. Proprio quel Commissariato ben noto per il suo zelo “pesante” contro dei giovani di sinistra in occasione della manifestazione della stazione Tiburtina: una pesantezza criticata aspramente da molti, tra cui il Prof. Rodotà.

D’altronde le cronache di questi giorni hanno portato alla ribalta eventi ingombranti per un paese che si voglia definire democratico. Ieri c’era la notizia dell’alleanza nel gestire un maxibordello a Pietralata tra un dirigente di PS e un ex militante dei terroristi NAR. L’altro ieri c’è stato il rinvio a giudizio di 9 tra agenti e sottufficiali di PS accusati di aver simulato un oltraggio a pubblico ufficiale e di aver organizzato il pestaggio (in 9 persone!) a Roma, con tanto di sfregi facciali, di un giovane perché ritenuto un ultrà di calcio: quasi che, comunque, per un ultrà di calcio si possa sospendere la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, vecchia di qualche secolo. Altre notizie non recentissime di cronaca paradossalmente ci rendono nota l’esistenza negli ultrà di calcio di nuclei di appartenenti alle forze dell’ordine. Per finire, un paio di mesi fa si è venuto a sapere dell’esistenza per anni in Italia di una squadretta di torturatori solo per indagini sulle formazioni armate “rosse”: ci riferiamo alla vicenda del dr De Tormentis, un mussoliniano convinto!

Questo non va. E c’è piuttosto da chiedersi come mai le personalità dei partiti come il PRC o il PDCI, e comunque altre personalità democratiche, presenti come ministri e sottosegretari nei governi italiani degli ultimi 15-20 anni non si siano mai posti la questione della democratizzazione delle forze dell’ordine. Perché coccolare e tenersi i fascisti dentro? Perché esisteva la squadretta di De Tormentis? Perché per capire le follie della dirigenza dei NOCS ed intervenire si sono dovuti aspettare anni preziosi? Perché non viene introdotto come in molti altri paesi il reato di tortura? Non è mai troppo tardi per ragionare di questi argomenti importanti, a meno di non svegliarsi un giorno con un orizzonte di prospettiva tra Pinochet e 1984 di Orwell…

 

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