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Milano. Sgomberati anche da palazzo Citterio, ma con l’esercito!

La struttura nella quale si erano collocati e dalla quale erano stati mandati via alcuni giorni fa.  All’arrivo di polizia e carabinieri è seguito quello dell’esercito. Ed è questa, in assoluto, la cosa più grave che potesse accadere: l’uso dell’esercito in funzioni di ordine pubblico non di pura “sorveglianza fissa” costituisce un salto di qualità nel rapporto – fetido e antidemocratico – di questo governo con la cittadinanza. Lo sgombero da Palazzo Citterio? “Un atto giusto e opportuno, perché nessun movimento autenticamente culturale può originare un atto di illegalità” erano state queste le dichiarazioni del ministro ai Beni culturali Lorenzo Ornaghi nell’auspicare lo sgombero di Macao dalla dimora settecentesca nel cuore di Brera, occupata sabato pomeriggio.

“Alle 6.40 le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno sgomberato Palazzo Citterio. Sono entrate nel palazzo passando attraverso l’orto botanico dell’ Accademia di Brera e contemporaneamente hanno chiuso via Brera e i vicoli adiacenti. Macao aspettava a porte aperte con più di sessanta persone. All’arrivo di polizia e carabinieri è seguito quello dell’esercito”. Lo hanno detto dal collettivo artistico Macao, che occupava palazzo Citterio, a Milano, dopo lo sgombero del primo spazio pubblico abbandonato in cui si era insediato, la Torre Galfa.

“Per la seconda volta in una settimana, in due luoghi che hanno svelato forti criticità attorno alla gestione delle politiche economiche e culturali della città di Milano e del Paese – prosegue un portavoce – le questioni aperte da cittadine e cittadini sono state ridotte a questioni di ordine pubblico”. Al momento gli occupanti si sono radunati in via Brera, davanti al palazzo, e stanno ”decidendo il da farsi”. Questa volta non è scontato, però, che si decida di dar vita a un presidio stradale come in via Galvani.

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