Così, al momento, è finita per la sesta volta l’occupazione del centro sociale autonomo Guernica in strada Viazza di Ramo iniziata un mese fa, il 22 giugno. Stamattina, gli operatori della Questura sono entrati nello stabile occupato accanto all’Autostrada del Sole, non lontano dalla zona Fiere.
Le dichiarazioni del portavoce del centro-sociale sono state: “Abbiamo occupato, come tante altre volte, uno stabile lasciato al degrado dove è facile intuire che cosa accadeva dentro, diviso fra spaccio e prostituzione, Il degrado si può combattere facendo vivere la città ottenendo molti più risultati delle telecamere o della militarizzazione delle piazze e dei luoghi di aggregazione. Sappiamo che rappresenta un problema portare alla luce queste situazioni, e molto più facile fare finta di niente, lasciar continuare certe dinamiche indisturbate, tanto lì nessuno vede niente. Questo è quello tornerà ad essere con lo sgombero di questa mattina, sembrerà che tutto sia rientrato nella legalità ma sappiamo, e come noi tanti altri, che di legale in quel luogo lì non succederà assolutamente nulla; ma è più facile puntare il dito contro chi cerca di risolvere queste problematiche e lasciarle andare avanti indisturbate nel silenzio piuttosto che mettere in campo azioni concrete. Noi questa responsabilità ce la prendiamo ogni volta e ci pare assurdo che ce ne si accorgano solo quando succede un imprevisto da poter sbattere in prima pagina”.
Anche nella ex-civile Emilia imperversa la logica di risolvere le questioni politico-sociali manu militari sacrificando la democrazia e il dialogo.
Con l’ennesimo sgombero di oggi, denunciano gli attivisti, non si è solo sgomberato il Guernica ma anche un pezzo importante della campagna “Dal basso nella Bassa”, ovvero il magazzino di smistamento del materiale che abbiamo raccolto per le popolazioni colpite dal terremoto tra Emilia, Veneto e Lombardia: bancali di acqua, cibo, vestiti e altro materiale. “La proprietà dello stabile, l’Unieco, si è per fortuna resa disponibile a portare i beni del magazzino al campo di Via Confalonieri di Mirandola, staremo a vedere” aggiungono gli occupanti che non si danno per vinti e annunciano nuove iniziative: “a Modena si è aperta una partita a scacchi, dove a vincere non è sempre il più forte ma chi sa avere pazienza, usare il cervello e aspettare il momento giusto. A questo sgombero daremo una risposta. Modena offre molte possibilità, e non è detto che aspetteremo molto tempo per riportare il Guernica con le sue iniziative sociali, culturali e politiche in città”.
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