Il sostegno effettivo e militare, come dimostrato nei giorni scorsi dalla presenza di una “nave spia” tedesca incaricata di captare gli spostamenti delle truppe di Assad e comunicarle ai “ribelli” per le operazioni sul campo, è già iniziato da tempo.
Il fatto che ora si ufficializzi la “scesa in campo” significa comunque che ormai questa presenza operativa è tale da correre qualche rischio; quindi diventa necessario parlar chiaro. E le note di agenzia riflettono questo “spirito”.
L’Italia, sta «considerando, sulla scia di alcuni nostri principali alleati, la fornitura all’opposizione di strumenti di comunicazione utili per poter prevenire attacchi contro civili, soprattutto donne e bambini». Lo scrive il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, in un intervento su La Repubblica dedicato alla crisi siriana, giunta, secondo il capo della diplomazia italiana, a «un punto di svolta». Sul fronte internazionale dei Paesi «amici del popolo siriano», scrive Terzi, è «fortemente sentito» il «senso di urgenza, la necessità di accelerare i tempi per fermare il conflitto e consentire alla Siria di voltare pagina».
La strategia comune, ricorda il ministro, si sta sviluppando su due fronti: nell’immediato, l’assistenza al popolo e all’opposizione siriani «in tutte le maniere possibili, con la sola eccezione dell’intervento militare»; dall’altro, l’avvio dei piani «su come aiutare la Siria nel dopo-Assad». Per Terzi, «i tempi quindi si avvicinano per una transizione ormai inevitabile, che dovrà esser guidata dal popolo siriano, ma che la comunità internazionale ha il dovere morale, oltre che l’interesse, a sostenere».
L’Italia, scrive il titolare della Farnesina, «sta operando in maniera attiva su entrambi questi fronti». Oltre ad avere deciso «l’istituzione di una Task Force sulla Siria all’interno del ministero degli Esteri e proposto la creazione di un apposito Tavolo interministeriale», Terzi annuncia di aver proposto l’iniziativa di una «riflessione informale» nei prossimi giorni a Roma con Paesi alleati e partner sul futuro della Siria.
La Francia, soltanto ieri, aveva a sua volta ammesso di star passando ai ribelli forniture definite “non letali”. Probabilmente gli “strumenti di comunicazione” di cui stamattina parla Terzi.
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FRANCESCOSANTOIANNI
E i “pacifisti” alla Marco Ferrando o alla Piero Maestri o alla Luisa Morgantini…… non hanno niente da dire a tal proposito?