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Roma. Il Parnaso del PD


Cosa era il Parnaso lo sappiamo. Era la residenza del dio Apollo e delle Nove Muse. Chi sono invece i Parnasi, i rampanti costruttori che stanno mettendo a segno un business dietro l’altro su Roma? Il padre padrone della ditta è Sandro,la sua dinastia è guidata è capeggiata dal rampante Luca Parnasi,consorte dell’attrice Christiane Filangieri.
Come abbiamo visto nella puntata precedente, anche i Parnasi erano tra gli ospiti alla festa dei sessanta anni di Goffredo Bettini, il padre padrone del Pd romano di provenienza PCI.
Tra i business più gettonati del gruppo Parnasi, negli ultimi anni, figurano la tenuta Tor Marancia, un parco pubblico nell’11 Municipio. A Tor Marancio la famiglia Parnasi cedette 190 ettari al comune ma, in cambio, ha incassato il via libera per la realizzazione di un mega centro commerciale. Do ut des, dunque. Veltroni li chiamò “accordi in compensazione” e i costruttori romani gioirono, anzi continuano a gioirne augurandosi che la pacchia non finisca mai.
Ma è nel 12° Municipio (quello dell’Eur) che i Parnasi hanno fatto il colpo grosso e si apprestano a farne un altro. Nel primo caso si tratta del comprensorio Torrino nord, Castellaccio, Mostacciano dove un grattacielo dei Parnasi (società Parsitalia) è stato acquistato per oltre 260 milioni dalla Provincia di Roma (operazione avviata dal Pd Gasbarra e poi proseguito da Zingaretti). C’è poi ultro ghiotto boccone sempre all’EUR 2 attraverso l’ennesima sigla di famiglia, Europarco: un quartiere da 800 mila metri quadri, nuovi alberghi, uffici eservizi su 63 ettari. Infine c’è il nuovo stadio della Roma che sorgerà a Tor di Valle, stessa zona. Non solo uno stadio ma annessi centri commerciali, parcheggi, servizi e quant’altro. 
La vicenda del grattacielo al Torrino acquistato dalla Provincia di Roma ancora prima di essere terminato – e per pagare il quale la Provincia sta vendendo tramite BNP Paribas i suoi gioielli immobiliari a piazza del Popolo, San Lorenzo in Lucina, Piazza Venezia etc., palazzi nel centro storico di Roma e di enorme valore – è da tempo al centro di polemiche e proteste, soprattutto dei lavoratori che verranno deportati in una località del tutto amena sia per i servizi che per la fruizione da parte degli utenti.
Una scelta che molti commentano più come un regalo ad un costrutture amico che una scelta logica e funzionale al servizio pubblico.
C’è poi l’incognita della sopravvivenza o meno della Provincia di Roma e della sua possibile scomparsa-integrazione nella Città Metropolitana. A che scopo dunque spendere quasi trecento milioni di euro e vendere i gioielli di famiglia? L’operazione Parnasi- Torrino- Provincia di Roma è approdata anche nella aule parlamentari. A presentare una interrogazione era stato il sen.Elio Lannutti dell’Idv. C’è da augurarsi che i neo-eletti del M5S non lascino cadere la cosa e tornino alla carica per bloccare una operazione che appare ancora tutt’altro che trasparente.

Qui di seguito il testo dell’Interrogazione parlamentare sulla vicenda Torrino-Provincia di Roma. Parnasi presentata dal senatore Elio Lannutti (IdV) del 30/11/2011

Premesso che:

si apprende da notizie di stampa che la sede della Provincia di Roma sarà trasferita nella torre «Europarco», progettata da studio Transit. In particolare si tratta di una torre nel quartiere Eur-Torrino dove 50.000 metri quadri ospiteranno tutti gli uffici dell’ente con un costo di 263 milioni di euro;

la Provincia di Roma nel 2010 ha varato una manovra di bilancio da 597,83 milioni di euro e, malgrado una riduzione di 116 milioni, ancora vanta circa 880 milioni di debiti;

a quanto si legge in un articolo pubblicato su “Il Corriere della Sera” dell’8 ottobre 2011, Nicola Zingaretti commenta così il cambio di sede dell’amministrazione: «”La nuova sede è la dimostrazione che le cose possono cambiare, per far funzionare lo Stato”. (…) “Si chiude la Babele delle 12 sedi, si promuove una macchina amministrativa più efficiente, si accorciano i tempi per pratiche e spostamenti, si migliora la vita dei dipendenti, si risparmiano milioni di euro ed energia. È la conclusione di un percorso iniziato nel 2005 con la felice intuizione di Enrico Gasbarra”»;

il trasloco non piace ai lavoratori. Il sindacato di base Usb da mesi sta conducendo una battaglia contro l’acquisto della megatorre sita in una zona già ampiamente compromessa per la congestione del traffico urbano, l’insufficienza dei mezzi di trasporto urbano e l’abuso edilizio che ha segnato gravemente il territorio;

considerato che:

il nuovo volto della Capitale si sta modellando con centri commerciali, grattacieli, nuovi uffici, centri direzionali e abitazioni. Fiumi di cemento conquistano terreni e costantemente nuovi palazzi sorgono in tutte le periferie romane. La capitale sta cambiando molto, il settore dell’edilizia è in fermento, grandi opere sono state realizzate e altre sono in cantiere e in progettazione;

per le grandi imprese di costruzioni sono tempi d’oro. La gran parte dei vasti progetti sono infatti condotti dalle ditte famose nell’edilizia romana come i Caltagirone, Parnasi, Toti, Scarpellini, Bonifaci e Pirelli Re;

un articolo de “Il Sole 24 ore” del maggio 2010 riportava: «Tra meno di due anni, chi entrerà a Roma passando per il quartiere dell’Eur sarà salutato da un colosso di 120 metri d’altezza. È il grattacielo Eurosky che ieri è stato ufficialmente presentato, proprio nel cantiere dove sono iniziate le opere di fondazione. Il primo grattacielo residenziale della Capitale avrà 30 piani, è stato promosso dall’impresa romana Parsitalia Real Estate (famiglia Parnasi) ed è firmato dall’architetto Franco Purini (studio Purini-Thermes). L’investimento necessario, stima l’amministratore delegato Luca Parnasi, “supera abbondantemente i cento milioni”»;

l’intervento cade nella centralità di Castellaccio, dove Parsitalia ha già ultimato, fra l’altro, la nuova sede del Ministero della salute e il mega centro commerciale Euroma2;

a breve, accanto alla torre di Purini, partirà una seconda torre a destinazione direzionale (progettata dallo Studio Transit) interamente prenotata dalla Provincia di Roma. Non solo. Un terzo e un quarto edificio – sempre uffici – sorgeranno ai piedi delle due torri: uno per la sede della società capitolina del trasporto locale, l’altro per il quartier generale della compagnia assicuratrice francese Groupama;

Parsitalia ha ceduto l’investimento a Bnp Paribas Reim Sgr che, attraverso il fondo immobiliare Upside, creato ad hoc, finanzierà l’operazione. Nel fondo di Bnp confluiranno anche tutti i nuovi edifici di prossima realizzazione nell’area;

nel 1991 la Parsitalia Srl (società a responsabilità limitata) ha sede a Roma. Il presidente è stato Sandro Parnasi. Nel 1991 la Parsitalia ha un capitale di circa 150 miliardi di lire e un patrimonio attivo di 1.050 miliardi. Nell’agosto 1991 Parsitalia Srl acquista dalla fallimentare “Sgi Sogene” la “Sogene casa” versando ai liquidatori ben 205 miliardi di lire di cui 50 in contanti e il resto rateizzate in 2 anni. Dalla “Sogene casa” Sandro Parnasi acquista un terreno in zona Tormarancio a Roma, terreni a Pomezia, quote del 30 e 49 per cento di società immobiliari in Calabria, in Abruzzo a Monte Mario con un’indennità di esproprio di 40 – 50 miliardi;

si legge su un articolo sul blog “Lumenlux” del 10 settembre 2006: «L’immobiliare “Sogene” è stata creata nel 1974 dal Banco di Roma. La “Sogene” è appartenuta al Vaticano prima e poi a Michele Sindona fino al crack del 1974. Poi “Sogene” appartenne a un gruppo di costruttori di Roma. Nel 1977 passo alla finanziaria Eurfin del finanziere e massone e cavaliere del lavoro Arcangelo Belli (…)»;

tra le operazioni di Parsitalia a quanto risulta dal citato articolo ci sono anche: «la Tenuta Tor Marancia del Municipio Xi è parco pubblico – I costruttori Parnasi cedono 190 ettari al Comune e, in cambio, costruiranno un immenso centro commerciale come da prg. Il Wwf: “La gestione resti ora all’Ente Parco”; la vicenda di Via Caterina Troiani del Municipio XII – Proteste dei cittadini di via Caterina Troiani per la possibile costruzione di tre palazzine nell’area (per convenzione destinata a servizi) compresa tra il Comprensorio Torrino nord e quello di Mostacciano. Tutto cominciava dopo le ferie estive, quando si è divulgata la notizia che la Parsitalia, sulla base di diritti edificatori precedentemente acquisiti, era in procinto di ottenere la ricollocazione su via Troiani di circa 40.000 metri cubi; nuova multisala UGC a Roma Nord – Nuova struttura da 14 sale per UGC Ciné Cité: una multisala nel Centro Commerciale “Porta di Roma”, che sta sorgendo in zona Vigne Nuove a ridosso del GRA. Per Porta di Roma srl (società controllata dai gruppi Parsitalia e Lamaro Appalti) l’accordo rappresenta il completamento del settore “cultura e tempo libero” che si va ad aggiungere alla già vasta offerta della grande struttura commerciale che si sviluppa su 130.000 mq. G.L.A.; oltre 300 negozi apriranno nella primavera del 2007 e affiancheranno le grandi catene come IKEA (già in funzione), Auchan e Leroy Merlin; la Consulta dei pensionati ha deciso di proporre a tutti i consiglieri Comunali la firma di un ordine del giorno per la salvaguardia del Pineto – I sottoscritti Consiglieri Comunali preso atto della volontà della Amministrazione di procedere ad una globale chiusura del contenzioso con la Soc.. S.E.P., Società Edilizia Pineto, con l’intervento di altro soggetto giuridico, la S.p.A. “Parsitalia” e con le conseguenze che al Comune verrebbe trasferito in proprietà l’intera estensione del Pineto (162 Ha. circa), alla SEP (ex Torlonia) circa Lit. 100 miliardi, alla Parsitalia che interverrebbe economicamente per tale somma (si tenga presente che, nel frattempo, una società del suo gruppo ha “opzionato” le azioni della S.E.P.) sarebbe riconosciuta dal Comune di Roma, con regolare concessione comunale, l’edificabilità di circa 750.000 mc. in località “Pescaccio”; Montesacro: riaperto il “Pratone delle Valli” – Il IV Municipio si riappropria così, in maniera definitiva, di un spazio fondamentale, per anni al centro di progetti immobiliari e solo recentemente “recuperato” grazie alla mobilitazione dei comitati di quartiere e delle associazioni ambientaliste; solo nel 2003 il Comune, grazie ad un accordo con la Società Parsitalia (allora proprietaria dell’area), riuscì a fissare una convenzione sui termini della compensazione edificatoria per il “Pratone delle Valli”. In cambio della zona verde, che venne ceduta al Comune stesso, la Società Parsitalia ottenne terreni, edificabili, in altre zone della città per un valore immobiliare corrispondente a quello ceduto; sulla Colombo nasce l’”Eur 2″, un quartiere di 800 mila metri cubi – Si tratterà in gran parte di nuovi alberghi, zone uffici e servizi su 63 ettari del costruttore Parnasi. Uno svincolo per un quartiere di 800 mila metri cubi. Le nuove edificazioni non saranno di impatto piccolo, sono circa 800 mila nuovi metri cubi – dunque quanto otto nuovi alberghi Hilton, secondo il metro di misura dell’ambientalismo storico – e si tratterà in gran parte di nuovi alberghi, multisala, uffici, centri commerciali e parcheggi, ma poche case, in 63 ettari del gruppo Parsitalia del costruttore Parnasi. Nello stesso “pacchetto” anche circa 70 mila metri cubi più verso Spinaceto, ma per case private»;

considerato altresì che a giudizio dell’interrogante:

il piano di acquisto della nuova sede della Provincia di Roma rischia di appesantire in maniera eccesiva i bilanci dello stesso ente;

non sono chiari i motivi per cui la provincia venda una parte del proprio patrimonio immobiliare e proceda all’acquisto di un’imponente struttura nella zona dell’Eur;

vista la profonda e allarmante crisi economica che richiede urgentemente al Paese tagli ai costi delle amministrazioni e della politica, tra cui, a giudizio dell’interrogante, la necessaria abolizione delle province, appare azzardato il piano della Giunta capitolina per l’acquisto della nuova sede della Provincia di Roma,

si chiede di sapere se il Governo non ritenga che sia necessario assumere idonee iniziative di competenza affinché anche gli enti locali salvaguardino e valorizzino il patrimonio immobiliare esistente invece di favorire i principali soggetti operanti nel settore edile.

L’inchiesta prosegue.

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