Gianroberto Casaleggio, stamattina, parlava al convegno degli imprenditori Confapri. Non risulta che si sia sprecato molto per qualche assemblea di lavoratori, “stabili” o “precari” che fossero. Ma non s’è perso nemmeno una riunione condominiale di imprenditori.
Gli iscritti al M5S “certificati” fino al 31 dicembre 2012 stavano intanto votando per scegliere, tra i nove candidati selezionati in una prima tornata (Grillo si era autoeliminato) il nome che il movimento proporrà come presidente della Repubblica. Logica avrebbe voluto che anche “il boss” si rimettesse alla scelta della Rete, anche perché la consultazione è condotta dalla sua stessa società (la Casaleggio & Partners), e quindi ha già un bel vantaggio oggettivo rispetto agli altri votanti.
Ma evidentemente i primi exit poll virtuali stavano dando un risultato sgradito. E quindi ha voluto precisare che “Il presidente della Repubblica deve essere super partes, possibilmente non politico e che rappresenti tutti gli italiani”. Insomma, se scegliete qualcuno che non sia fatto come ho detto, non vale.
Un intervento nel quale alcuni hanno letto la volontà di bloccare il gradimento manifestato dalla rete nei confronti di Emma Bonino e Romano Prodi. Se togliamo dalla lista anche Gino Strada e Dario Fo, che per motivi diversi hanno accolto sorridendo la propria presenza nella surreale consultazione, e senza dubbio anche Stefano Rodotà (che è stato parlamentare con la sinistra indipendente e per un brevissimo periodo presidente del Partito Democratico della Sinistra), nonché Ferdinando Imposimato (parlamentare con lo stesso percorso di Rodotà, all’incirca) ne restano soltanto tre: Gustavo Zagrebelski, Giancarlo Caselli e Milena Gabanelli.
Il primo è un costituzionalista a tutto tondo, inflessibile persino col padre-padrone del giornale con cui collabora da una vita (Scalfari di Repubblica), difficilmente compatibile con la sguaiatezza istituzionale grillina; il secondo è un magistrato che persegue i No Tav come se fossero Al Qaeda. La terza è forse l’unica che corrisponde all’identikit di Casaleggio. Tana.
Naturalmente, nella politica italiana, nessuna posizione è mai definitva. Tempo qualche ora il co-fondatore del M5S a precisare: “Prodi? Noi ci rimettiamo sempre alle decisioni del Movimento, per cui se il Movimento dovesse scegliere Prodi, voteremo lui…”
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Francisco
E chi nega che anche i dittatori esprimano un loro pensiero?
Caspita se hanno un pensiero… e che pensiero!
Però sentir pagnucolare chi ha “giocato” in rete con centinaia di influecers pagati per anni e inventarsi un blog che fino a che la tv (il potere) non gli aveva dato visibilità era un giocattolo è veramente disgustoso!
Tanto per giocare votai SEI volte SEI sulla RAI pochi giorni fa, e stamani dopo settimane di una Gabanelli osannata sul blog è bastato il suo servizio di Report, che massacrava Alemanno e la giunta di destra, per vederla sparire dai commenti e anche dal resuscitato lunedì di Travaglio… neanche più menzionata, e ancora stiamo a parlare di stronzinarie? A
ltro che “scelta” del presidente!!!
Cari grillini, se volete essere credibili chiudete sta fuffa di blog e confrontatevi con la realtà… ma che lo dico a fare, sarebbe la vostra fine.
Francisco
Guarda caso tutto ieri la Gabanelli ignorata e oggi è la preferita… molto abili a cambiare rotta all’apparire di qualche discrepanza.