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Le promesse di Letta? Aria fritta, per il Financial Times

Le promesse di riforma del mercato economico annunciate dal nuovo governo italiano si trasformeranno poco probabilmente in fatti concreti a causa delle resistenza dei partiti che sostengono la maggioranza, scrive oggi il quotidiano Financial Times, secondo cui l’esecutivo guidato da Enrico Letta “cambierà poco in economia”. Ieri sera, intanto, in un’intervista tv dal solito Fabio Fazio, il neo premier ha detto che l’Imu “va superata” e che il governo tenterà di allontanare il previsto aumento dell’Iva, e ha minacciato le dimissioni se dovesse ricorrere a tagli alla cultura, alla ricerca e all’università.

In un articolo di fondo dedicato all’Italia e intitolato “Il libro dei sogni di Letta”, il quotidiano finanziario britannico dice che il premier italiano è “il nuovo eroe di chi è contrario all’austerità”, ma che il suo impegno di rispettare con la Ue il limite di deficit del 2,9% per il 2013 è incompatibile con l’idea di alleggerire il fisco.

E anche se il governo ha ulteriore spazio di manovra grazie alla riduzione dello spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, resta comunque la questione di un debito pubblico altissimo, al 131%.

Secondo il giornale, l’Italia dovrebbe ridurre in modo consistente la spesa corrente, mentre la Ue potrebbe consentire un “moderato aumento” del deficit fiscale per finanziare investimenti in assetti produttivi, compresa la spesa per l’istruzione scolastica e universitaria, chiedendo però in cambio riforme strutturali.

Condizione che però, secondo il Financial Times è difficile che si realizzi, per la resistenza dei partiti: “Il centrosinistra bloccherà i tentativi di riformare il mercato del lavoro. Il centrodestra si schiererà con gli avvocati e i farmacisti e ostacolerà gli sforzi per aprire il mercato delle professioni”.

“E’ improbabile che il libro dei sogni del signor Letta diventi realtà”, conclude il fondo.

fonte: Reuters

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