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Niscemi. La polizia forza i blocchi

Come di consueto anche stamattina durante un tentativo di revoca dal basso contro la costruzione del MUOS è stata usata la violenza da parte delle forze di Polizia per far passare i mezzi. Due attivisti, Peppe e Sandro, che ponevano i loro corpi come ostacolo passivo, grazie a delle forze attive sono finiti in Pronto Soccorso per essere medicati.

Il video di quanto accaduto stamattina: http://www.youtube.com/watch?v=8tZ_WYpdSBQ

Concetta Gualano, una delle Mamme NO Muos smentisce pubblicamente, con una nota inviata ai giornali, di essersi dissociata dalle proteste contro il Muos, una affermazione strumentale e falsa riportata da alcuni quotidiani locali. Qui di seguito la nota diffusa da Concetta Gualando.

“Apprendo, infatti, che in alcuni servizi giornalistici e in televisione mi vengono attribuite parole che mai ho pronunciato. 

Sul sito de La Sicilia, per esempio, si legge questa frase che non rispecchia il mio pensiero:

  •  “Concetta Gualato, presidente del “Comitato mamme No Muos” di Niscemi, si è dissociata dalla protesta. “Siamo contro ogni forma di violenza. Ci dissociamo dalla protesta inscenata questa mattina da gruppi di anarchici ed estremisti. Nostra intenzione era quella di condurre una protesta pacifica – spiega – ma in pochi minuti, si sono infiltrate persone prevenienti da altre città”.
Confermo, certo, la mia condanna nei confronti di ogni forma di violenza come ribadisco l’intenzione del comitato mamme e di tutto il movimento No MUOS di continuare a condurre la nostra quotidiana lotta pacifica contro la violenza del MUOS e delle 46 antenne sino al completo smantellamento della base NRTF. E respingo ogni tentativo di insinuare falsità quali quelle degli “estremisti”: 
 
  • non vorrei che si diffondesse l’idea che ad opporsi alla costruzione del Muos fosse un manipolo di estremisti o i soli anarchici, perché questo corroderebbe inevitabilmente gli sforzi attuati finora e porrebbe l’attenzione non sul dissenso al Muos ma sulle lotte di pochi individui appartenenti a gruppi “sospetti”.
Ciao e grazie

Concetta Gualato

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Intanto la forte e determinata azione dei comitati contro le 46 antenne NRTF e contro la realizzazione del MUOS, che in questi mesi ha creato un fortissimo movimento di resistenza a quella che è una vera e propria aggressione ai diritti fondamentali di una popolazione, allarga il proprio fronte di opposizione, sostenendo l’intervento di un gruppo di cittadini niscemesi nel procedimento al TAR di Palermo. Si tratta del procedimento n. 808/2013 promosso dal Ministero della Difesa avverso la revoca delle autorizzazioni alla costruzione dell’impianto satellitare all’interno della sughereta di Niscemi, firmata dalla Regione Siciliana lo scorso 29 marzo. Il Ministero della Difesa, facendosi portatore degli interessi militari ed economici esclusivi della marina militare degli Stati Uniti, con il ricorso richiede non solo l’annullamento del provvedimento di revoca, che è un atto che la Regione ha emanato per adempiere ad una serie di norme e per esercitare la tutela del diritto alla salute dei cittadini, ma anche un risarcimento danni di 25.000 euro al giorno dal 29 marzo per l’interruzione dei lavori (cosa in realtà mai avvenuta) e una somma da quantificare a titolo di risarcimento danni per “l’incidenza negativa sui rapporti Italia-Usa e Italia e paesi Nato”. Pertanto, un gruppo di cittadini residenti a Niscemi, a pochissimi chilometri dalla base militare, che hanno tutto l’interesse all’effettiva messa in atto del provvedimento di revoca, sono adesso parte del procedimento al Tar, attraverso un atto di intervento, a sostegno della revoca della Regione, e in opposizione al ricorso del Ministero della Difesa, così come aveva già fatto nei giorni scorsi Legambiente e come ha fatto oggi anche il Comune di Niscemi. Venerdì 10 maggio si terrà la camera di consiglio relativa alla concessione della sospensiva della revoca chiesta dal Ministero.

L’azione legale promossa dal gruppo di cittadini niscemesi è un tassello in più che si aggiunge alla mobilitazione permanente messa in campo dai comitati e dagli attivisti in questi mesi e che rafforza l’obiettivo del movimento No MUOS: smilitarizzare una riserva naturale e liberare il territorio da uno strumento di guerra, inquinante e pericoloso per le persone e per l’ambiente, per difendere il proprio diritto alla salute, alla pace e all’autodeterminazione.
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Qui di seguito il comunicato diffuso oggi dal coordinamento regionale dei Comitati No Muos:

Ancora altra violenza da parte delle forze del (dis)ordine

Negli ultimi giorni i vergognosi e violenti sgomberi degli attivisti e delle attiviste si susseguono nell’indifferenza dei media, che danno invece risalto alle veline della questura per criminalizzare la lotta contro l’eco-Muostro. 

Proprio lunedì scorso era stata ferita una mamma NoMuos di Caltagirone e mercoledì 8 la violenza programmata delle forze del (dis)ordine si è abbattuta contro il pacifico, ma determinato, tappeto umano che impediva il transito dei mezzi dei militari e degli operai, che continuano i lavori nella totale illegalità, per conto di ditte sprovviste del certificato antimafia. Da oltre 6 mesi i comitati e gli attivisti NoMuos praticano dal basso una concreta revoca dei lavori, non tralasciando le vie legali e la consulenza degli scienziati del Politecnico di Torino per smascherare gli pseudostudi “indipendenti” che prevedibilmente giustificheranno l’installazione del Muos a Niscemi, ignorando l’ininterrotto danno, che da 22 anni le 46 antenne hanno provocato alla riserva SIC della Sughereta e alla salute delle popolazioni limitrofe, grazie alla latitanza/collusione con gli interessi bellici degli USA da parte di chi ci ha governato a livello nazionale, regionale e locale. 

Non è una novità che per prevenire la crescita della mobilitazione popolare contro la base della morte a Niscemi, gli strateghi della tensione usino tutti i mezzi per dividere il movimento di lotta contro il Muos, lo hanno fatto e continuano a farlo in Valsusa contro i NoTav e a Vicenza contro i NoDalMolin e da mesi a Niscemi perquisiscono case di giovani NoMuos nell’inutile ricerca di armi ed esplosivi.

Anche prima dei cortei nazionali del 6/10 e del 30/3 certi uccelli del malaugurio pronosticavano devastazioni, proprio loro, cani da guardia delle basi militari Usa-Nato, responsabili da decenni con le loro guerre imperialiste di orrendi crimini contro l’umanità. 

Le violenze odierne non possono che far crescere la solidarietà verso chi coraggiosamente lotta, a rischio della propria incolumità, per difendere ora per noi tutti/e il diritto a un futuro libero dalle guerre: è vergognosa la malafede di chi cerca pretesti per dividere il movimento di lotta confondendo gli aggrediti con gli aggressori, la violenza di chi vuole reprimere la forza delle nostre ragioni con la ragione della forza, criminalizzando così il conflitto sociale, da reprimere come un problema di ordine pubblico. Chi si inventa contusi fra la polizia sa di mentire, perché negli sgomberi la violenza è sempre a senso unico e non v’è stata alcuna reazione da parte dei manifestanti, se non la loro resistenza passiva.

Ora e sempre NoMuos! La Sughereta è nostra e non degli Usa e Cosa Nostra!

Niscemi 8 maggio                                                                                                               Coordinamento regionale dei comitati NoMuos

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