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Maverick risponde ai coristi del potere

Maverick denuncia la campagna mediatica scatenata nei suoi confronti che si è sviluppata mistificando e stravolgendo con artifici degni della peggiore disinformazione i contenuti dell’articolo C’è lavoratore e lavoratore: poi ci sono i crumiri postato su questo blog  il 14 u.s. nonchè con aperte minacce e istigazioni a offendere.
Niente di quell’articolo giustifica gli attacchi ricevuti: qualunque studioso della storia sociale e del movimento operaio potrebbe confermare l’analisi e le definizioni utilizzate nell’articolo, in particolare quelle relative alle divisioni nei fronti di lotta e gli appellativi (crumiri) storicamente attribuiti a chi, minoranza, si pone consapevolmente in conflitto con la maggioranza della propria comunità di lavoro o di appartenenza quotidiana.
Quanto tale analisi e tali appelllativi si possano attribuire alla situazione in Valle Susa non è materia di opinioni: la realtà dei fatti è purtroppo sotto gli occhi di tutti. Chi, sulla base dell’articolo in oggetto, ha attribuito al sottoscritto intenti minacciosi, terroristici  o di istigazione a delinquere è in malafede o è complice degli interessi che vogliono aggravare la pressione militare e giudiziaria sulla Val Susa e su chiunque si faccia interprete delle sue sofferenze e della sua resistenza.

Il sottoscritto ringrazia per i tanti messaggi di  stima e solidarietà ricevuti e allo stesso tempo diffida media e singoli soggetti dal continuare in questa opera di disinformazione e  dà mandato ai suoi legali di denunciare chiunque l’abbia diffamato o minacciato.

Fabrizio Salmoni

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1 Commento


  • michele castaldo

    Carissimo compagno,
    fermo restando la totale e incondizionata solidarietà per l’infame campagna nei confronti di una posizione fra le tante del No Tav, mi permetto però – parlando da compagno a compagno – che su alcune affermazioni relativamente alle “scelte” degli operai delle imprese della Tav, sono – da un punto di vista marxista, materialista e comunista, sbagliate, perchè affidano una libertà di libero arbitrio ai lavoratori che non hanno e non possono avere. Che ‘Tutto’ rientri e debba rientrare nella lotta, contro la Tav o per la chiusura dell’ilva, è vero,è giusto, ed è necessario. Definire come ‘scelta’, la condizione degli operai, del caso Tav, è sbagliato e non aiuta le nuove generazioni a capiure le questioni.
    Michele Castaldo

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