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Terni. I sindacati di polizia si attaccano all’ombrello

Il ministro dell’interno Alfano è stato poi costretto a telefonare al sindaco di Terni, Di Girolamo, rimasto ferito stamattina da una manganellata della polizia che ha caricato gli operai dell’Ast. E gli ovviamente  assicurato la “massima attenzione alla relazione, tempestivamente richiesta agli uffici competenti, per una precisa ricostruzione dei fatti”. 
Questo, altrettanto ovviamente, “al fine di individuare e perseguire ogni eventuale responsabilità in ordine al ferimento del sindaco ed ai gravi fatti avvenuti”. “Sarà fatto tutto quello che si deve”, ha assicurato, quindi, il ministro Alfano. Il capo dell’ufficio ispettivo della Polizia di Stato è stato incaricato di verificare la dinamica dei fatti ed ha già chiesto al questore di Terni una dettagliata relazione.

E mentre da tutte le parti piovevano critiche alla polizia e richieste di chiarimento, il vice ministro Bubbico non trovava altre parole che queste, davvero incredibili: “Capisco l’indignazione e lo sgomento di lavoratori e cittadini di Terni ma credo sia utile evitare strumentalizzazioni sulla vicenda, anche alla luce della tradizione di apertura e attenzione che le Forze di Polizia hanno mostrato in momenti carichi di disagio e grandi tensioni sociali. Accerteremo immediatamente i fatti – conclude Bubbico – nella certezza che la tradizione democratica della Polizia di Stato venga riconfermata”.

I sindacati di polizia, olter ogni abisso di impudenza, hanno invece ecrcato di buttare la colpa su un oscuro “ombrello”, che a loro dire sarebbe improvvisamente comparso durante la carica.
Sentiteli: “Ci spiace umanamente per quanti sono rimasti feriti negli scontri, compreso il sindaco di Terni, anche se occorre accertare bene la dinamica dell’accaduto perchè il ferimento del primo cittadino potrebbe non essere stato causato da una manganellata di un operatore di polizia, ma dall’ombrello di un manifestante”. Parola del segretario regionale del Sap, Claudio Senese, e quello provinciale del Siulp, Sandro Donnola. Qualcuno che era stato a Genova 2001 avrebbe segnalato un sasso che aveva deviato la manganellata (come provarono a dire con la pallottola che uccise Carlo Giuliani). Si vede che questi di Terni hanno meno esperienza….

Depistaggio subito sbugiardato dallo stesso sindaco: “ho visto arrivare la manganellata e mi sono girato per non prenderla in faccia”. Ma i giornali di destra, a cominciare dal fogliaccio della famiglia Berlusconi, Il Giornale, prendono per buono tutto quel che dicono gli esecutori di Alfano.

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