Arresti anche a Napoli, questa mattina, in contemporanea con quelli di Roma, a dimostrazione che si è in presenza di una decisione politica del governo di “dare un segnale” – negativo e repressivo – ai movimenti di lotta.
Mandato d’arresto domiciliare, al momento, per almeno 10 disoccupati del movimento Precari Bros. Per altri 25 sarebbe stato disposto l’obbligo di non allontanarsi dal comune di dimora abituale.
I provvedimenti cautelari sono stati adottati dal gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, addirittura con l’ipotesi di “partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico e pubblica amministrazione”. Se non fosse ridicolo sarebbe divertente: se sei disoccupato e prendi iniziative per ottenere lavoro e/o reddito, naturalmente, non puoi farlo da solo; se “ti associ” con altri nelle stesse condizioni, ciò costituisce “un’associazione a delinquere”; se la polizia viene a sgomberarti casa o il presidio e cerchi di difenderti, allora vuoi “attentare all’incolumità pubblica”….
L’inchiesta riguarda “azioni delittuose” (e daje…) messe in atto per ottenere trattamenti privilegiati nell’assegnazione di risorse pubbliche per l’erogazione di contributi, la concessione di sussidi e l’avvio al lavoro. Il delirio logico giuridico ci sembra evidente: la gente che si mobilita e protesta chiede qualcosa, come avviene da milleni. Quel qualcosa, nella testa dei magistrati inquirenti. viene equiparato al frutto di una “mezza estorsione”.
La notizia è piombata sui manifestanti che stamattina erano già in piazza del Gesù, nel centro di Napoli, per motivi, come si dice, “vertenziali”. Il corteo a quel punto ha cominciato a muoversi in direzione della Questura.
Vedi anche https://www.contropiano.org/politica/item/22144-roma-arresti-all-alba-contro-attivisti-dei-movimenti-per-la-casa
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