Immancabile come l’influenza invernale, alla vigilia della mobilitazione nazionale contro la repressione, con al centro la resistenza No Tav (per continuare con Roma e Napoli), arriva la solita letterina delirante che finge di inneggiare al “movimento” e ne prepara l’attacco da parte degli organi repressivi. Una busta e un francobollo costano poco, ma se il gioco funziona il risultato politico può essere importante…
Un documento firmato Nuclei Operativi Armati (Noa), che annuncia “la lotta armata di liberazione”, è stato infatti recapitato oggi all’Ansa di Torino. Il documento parla di “lotta di liberazione contro il Tav” e di un “tribunale rivoluzionario” che “condanna a morte” alcune persone ritenute “responsabili della repressione in atto” nei confronti del movimento notav.
Un delirio di frasi sconnesse, mal copi-incollate da qualche documento d’altri tempi e che – in totale assenza di qualsiasi episodio di violenza reale – viene elevato dai media a “prova” di una realtà inventata. Ricordate l’episodio delle “molotov sul pianerottolo” di Stefano Esposito, senatore Pd autodichiaratosi ultrà pro-tav? Sembra un episodio della stessa saga. Allora, però, fu lo stesso Esposito ad autodenunciarsi “rivelando” – nel corso di lacrimevoli e vittimistiche interviste – che il suo palazzo era inzeppato di telecamere. Come nel caso dell'”attentato a Belpietro”, però, non è venuto fuori nemmeno un fotogramma sfocato. Che si sia trattato, in entrambi i casi, di “attentatori” che viaggiavano a velocità della luce?
Tornando ad oggi. Il documento, recapitato in una busta bianca affrancata e con timbro postale apparentemente di Torino, è naturalmente stato posto al vaglio degli investigatori.
La sigla fantasiosa è del tutto nuova, quasi “apolitica”. “I NUCLEI ARMATI OPERATIVI (NOA) – si legge nel documento – sono pronti all’azione diretta nei confronti dei mandati e degli esecutori della strategia repressiva che sta togliendo libertà e prospettiva al movimento no tav. Le accuse, ridicole, di terrorismo richiedono una risposta forte che dimostri, rapidamente, che non siamo inermi. Ora è il momento di praticare la lotta armata di liberazione, i terroristi sono loro, noi siamo i partigiani della libertà”.
Come si può notare, l’anonimo e maldestro estensore non usa – perlomeno nelle parti pubblicate dalla stessa Ansa – alcuna connotazione politica particolare. Il termine “rivoluzionario” viene usato come se significasse qualcosa anche senza un aggettivo qualificativo particolare.
In secondo luogo,prima finge di “difendere” il movimento dalle acuse di “terrorismo” (“ridicole” è anche l’unica parola giusta del testo), ma subito dopo usa il “noi non siamo inermi” come se a parlare fosse il movimento stesso. Conoscendo un po’ la storia di questo paese, insomma, sembra proprio che il comunicato sia stato scritto e diffuso all’unico scopo di “confermare” la fantasiosa tesi accusatoria elaborata da Giancarlo Caselli & co. nella procura di Torino.
La sigla ‘Noa’, spiega l’Ansa, è già nota agli inquirenti. E soltanto a loro, bisogna dire.
“Torino è il luogo da cui partiremo per svegliare le coscienze proletarie e rivoluzionarie”, si legge ancora nel documento scritto a computer, che si conclude con la “condanna a morte” del “tribunale rivoluzionario insediato per valutare le responsabilità politiche della repressione in atto nei confronti del movimento notav in Valsusa”.Troppo palese lo scimmiottamento dei comunicati anni ’70, nella versione penosa rielaborata dagli sceneggiati Rai degli ultimi mesi… Per favore, cambiate ghost writer!
Il documento fa riferimento, in particolare, a quattro persone. E definisce le condanne “immediatamente esecutive”. Un po’ di suspence, alla fin fine, è necessaria…
Questoè il regime in difficoltà: una manica di balle “programmatiche” raccontate da chi rivceve l’incarico di governo e una manica di balle per tenere la gente esasperata lontana dalle piazze. Ci abbiamo fatto l’abitudine, non ci caschiamo.
*****
La dichiarazione del Movimento No Tav:
Rispediamo al mittente (Governo & C) queste deliranti follie
A pochi giorni dalle manifestazioni nazionali previste per il 22 febbraio, in piena campagna di raccolta fondi per le spese legali del MOVIMENTO NO TAV, in un momento di grande rilancio della lotta civile, popolare, nonviolenta contro LO SPRECO DELLE RISORSE E CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI E IMPOSTE che uniscono i resistenti di tutt’Italia e dell’Europa i “poteri forti e più o meno occulti” rispondono con i soliti metodi TERRORISTICI vecchi di decenni.
Abbiamo più volte ribadito che il DNA del Movimento NO TAV è quello di essere un movimento popolare, di massa e pronto a praticare, a viso aperto, le necessarie forme di disobbedienza civile ma senza alcuno spazio per la violenza contro le persone.
Questa è la storia della nostra lotta ventennale, del nostro presente e del nostro futuro.
Nessuno ha alcun titolo e nessuno può permettersi di strumentalizzare il Movimento e tantomeno di pensare di potersi sostituire al percorso di lotta che il Movimento NO TAV ha deciso e costruito, collettivamente, nella pratica quotidiana e a viso aperto.
Conosciamo troppo bene i mandanti di queste operazioni vecchie di quarant’anni.
Rispediamo al mittente (Governo & C) queste deliranti follie.
Movimento NO TAV
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa