Qualcuno aveva giurato “non toccheremo le pensioni”? Sì, lo sappiamo, vi era parso che Renzi avesse detto una cosa così, ma… ne dice tante, mica può stare lì a ricordarsele tutte.
La partita delle pensioni, periò, è stata riaperta prendendo di mira immediatamente le fasce più deboli, in diversi sensi. Per esempio, e in modo laterale, rimettendo in discussione (“facendo un tagliando”, preferiscono dire) alla legge 104, quella cui devono ricorrere i lavoratori che assistono un familiare disabile in casa. DSembra infatti che il taglio alla spesa pubblica annunciato dalettaglio non da poco, come vedremo subito. Il governo Renzi, per finanziare le misure di stimolo all’economia (“per rimettere dei soldi in tasca agli italiani”, ha avuto l’indecenza di dire), pensa di eliminare una serie di “benefit” che hanno fin qui precariamente protetto i portatori di handicap.
Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha sostanzialmente confermato l’intenzione di “tagliare la spesa pubblica inefficiente”. Con riferimento esplicito ai 12 miliardi riversati ogni anno sulle pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento messi in conto all’INPS. Naturalmente la prendono dal lato “abusi”, che altrettanto ovviamente esistono. Ma come affrontano il problema? Con maggiori controlli? No: “Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’Isee”, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente recentemente rivisto dal governo Letta. Assisteremo quindi con molta probabilità a uno “scarico dell’handicappato” in altra residenza, in modo da evitare che il cumulo di stipendio del lavoratore e pensione del disabile facciano quel “tetto” che fa perdere alcuni diritti. In ogni caso, ci saranno molti che non potranno agire in tal modo e saranno perciò comunque fregati.
Nello stesso tempo, i “fortunati” che riusciranno a piazzare il familiare disabile in altra residenza ufficiale, perderanno il diritto alla legge 104 (perché non sarà più “in casa”). Semplice come una burocrazia animata da volontà omicida: non vi togliamo il pane dalla bocca, vi costringiamo a farlo da soli.
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