Martedì 18 marzo si è svolta in Campidoglio l’Assemblea straordinaria sulle “Misure per il contenimento della spesa di Roma Capitale” come richiesto richieste dal decreto legge n. 16 del marzo 2014 (Salva Roma), pubblicato in Gazzetta ufficiale il 6 marzo 2014, dopo le esternazioni del sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha minacciato di bloccare la città se non avesse ricevuto i finanziamenti promessi, necessari a mantenere a galla la sua amministrazione. Richiesta prontamente esaudita dal governo Renzi, che, nel primo, vero Consiglio dei ministri della sua storia, ha licenziato immediatamente il nuovo salva Roma, inserendo anche le disposizioni per la Tasi, la tassa sugli immobili che prenderà il posto dell’IMU su prima casa e terreni agricoli.
L’Assemblea aperta anche ad interventi delle realtà produttive e sociali si è svolta nel classico clima formale, con le classiche polemiche tra maggioranza e opposizione, tanto più abbiamo assistito anche agli interventi da parte di alcune realtà sociali, secondo noi molte delle quali selezionate discrezionalmente, praticamente sempre gli stessi, da parte della Presidenza dell’Assemblea, evitando accuratamente una reale apertura alle storiche realtà sociali che da diversi anni operano sul territorio romano.
Il discorso iniziale del Sindaco è stato improntato sulla necessità dell’approvazione del bilancio di previsione 2014 e del piano di rientro che non si limiti al contenimento dei costi ma che sia finalizzato alla crescita e allo sviluppo economico della città, anche grazie alla razionalizzazione delle spese. Con l’obbiettivo di costruire un modello innovativo di gestione delle aziende e del patrimonio comunale, nonostante la riduzione dei fondi a disposizione.
Praticamente l’illustrazione della road map a seguito della prima riunione della “cabina di regia su bilancio e piano di rientro”, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione in Assemblea capitolina entro il 30 aprile, data ultima fissata dalla normativa per la presentazione del bilancio in Consiglio Comunale.
Molte delle realtà sociali presenti in piazza del Campidoglio da quelli per l’acqua pubblica ai movimenti per il diritto all’abitare, quelli dei servizi e rifiuti, sindacati di base USB e COBAS e la presenza di circa duecento concorsisti, molti dei quali con indosso magliette rosse, bianche o verdi con la scritta “Il Salva Roma siamo noi”. I manifestanti hanno chiesto di procedere con le assunzioni.
Considerata la drammaticità della situazione sociale e finanziaria del Comune, ci auguriamo un reale “cambiamento” sul confronto e condivisione con tutte le realtà che operano sul territorio, avviando un articolato confronto pubblico nei vari territori. In particolare sull’uso dei fondi europei (programmazione 2014-2020), rilevante in relazione alle lotte che sui territori si realizzano per la difesa dei beni comuni e più in generale, per migliorare la qualità della vita dei cittadini, prevedendo la costituzione di un tavolo di partenariato dedicato alle parti sociali, entro cui dibattere della loro destinazione, per il diritto al lavoro e al reddito, alla casa, ai servizi pubblici, ad una migliore qualità della vita, alla salvaguardia dei beni comuni.
* Consiglio Metropolitano di Roma.
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