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Se il bue dice cornuto all’asino… Sulla donazione ai No Tav

C’è poco da aggiunfere a quanto il Movimento No Tav ha risposto a quanti si sono “scandalizzati” per la donazione al movimento stesso di parte dell’affito pagato dal Pd piemontese per tenere un’assemblea elettorale in un noto centro convegni – diciamo così – della Val Susa.

“Mafia”, “pizzo”, “minacce”… sono solo alcuni dei termini con cui i Chiamparino, gli Esposito, i Saitta e i diligenti cronisti che trascrivono ogni fiato esce loro di bocca hanno definito l’episodio. A chi guarda alle dinamiche reali dei territori, alla complessità delle interazioni che ogni soggetto sociale intrattiene con tutti gli altri, sembra assolutamente pacifico che delle contiguità, simpatie o empatie, preoccupazioni comuni, si concretizzino in gesti solidali anche minimi (stiamo parlando di 1.750 euro, una parte dell’incasso dovuto all'”evento” Pd).

Capiamo anche che i pro-Tav renziani ci siano rimasti di sale nell’apprendere di aver indirettamente finanziato le spese legali dei loro mortali “nemici”.

Ma un politico accorto, o almeno prudente, dovrebbe usare le parole cum grano salis, per non vederselo ripiombare addoso con forza contundente moltiplicata. Con quello che sta uscendo fuori dalla vicenda Expo 2015, con tutti gli arrestati facenti parte della medesima “cupola a larghe intese”, finalizzata alla raccolta di mazzette e finanziamenti per i procacciatori d’affari terminali di cordate politiche del nuovissimo “arco affaristico anti-costituzionale”, le parole “mafia” e “pizzo” sembrano calzare come un guanto per i vertici del Pd e di tutti gli altri “partiti” o sedicenti tali che costituiscono la maggioranza parlamentare tutta intenta a rovesciare gli assetti previsti dalla Costituzione.

E non crediamo che che i lavori del Tav in Val Susa siano esenti da (pesantissimi) sospetti. Anche lì, in fondo, si parla da anni di infiltrazioni mafiose e ‘ndranghetiste. Una procura meno orientata contro il movimento di resistenza a una grande opera inutile e dannosa avrebbe magari trovato le energie per scavare nei dossier riguardanti gli appalti. Purtroppo così non è.

Ma è anche evidente che chi conosce una sola logica operativa sia spinto a pensare che anche i “nemici” si comportino allo stesso modo e per gli stessi ignobili interessi. Per fortuno, c’è chi dice no.

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Dai giornali apprendiamo le dichiarazioni di Ferrentino e Saitta rispetto ad una nostra qualche responsabilità rispetto alla donazione fatta dai gestori di Cascina Roland di Villarfocchiardo dei soldi che Ferrentino e Chiamparino avrebbe corrisposto per il rinfresco di lunedì scorso.

L’occasione è quella di un incontro per la campagna elettorale che noi, In tempi non sospetti ossia due settimane fa, avevamo deciso di ignorare per non fargli pubblicità.

Noi che conosciamo bene il termine solidarietà non vediamo nulla di strano nel gesto del donare, ma è evidente come Ferrentino e soci non ne conoscano il significato…quello che conoscono molto bene, il pizzo a quanto pare, appartiene ad un sistema di valori a noi estraneo che quotidianamente combattiamo in questa valle, osteggiando la costruzione di quest’opera inutile.

Inoltre proprio nel giorno dell’anniversario della morte di Peppino Impastato, le parole di Ferrentino e Esposito e Saitta non fanno che qualificare questi personaggi.

Che si facciano donazioni al movimento e in particolar modo alla cassa legale per difendere il migliaio di attivisti indagati è un fatto che avviene quotidianamente e da ogni parte d’Italia ed Europa, poiché tantissime sono le persone che ogni giorno decidono di sostenere in questo modo la nostra lotta.

A meno che non ci vogliano accusare di essere un’organizzazione internazionale di racket, crediamo proprio che qualcuno stia giocando sporco poiché privo di argomenti.

 Sarebbe stato un bel gesto questo del donare metà dell’incasso se però fosse stato un modo per distanziarsi da certi politici assettati di poltrone e visibilità ma, se nasconde qualche altro significato, forse è meglio che vengano donati a chi ne ha davvero bisogno, magari proprio a Ferrentino la cui campagna, nonostante questi tentativi di diffamarci, esita a decollare.

Non abbiamo chiesto niente a nessuno, non è nel nostro stile.NoTav.info

da NoTav.info

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