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Un convegno di “evoliani”. E rispunta Diego Fusaro…

Guarda chi si rivede… Lo avevamo lasciato offesissimo per le critiche ricevute quando stava per partecipare a un “dibattito” di CasaPound nientemeno che su Marx. Oggi lo ritroviamo, forse più a suo agio, in un appuntamento organizzato dalla Fondazione Evola per celebrare “quel che è vivo” del pensiero del filosofo fascista Julius Evola.

Di chi stiamo parlando? Ma di Diego Fusaro, naturalmente! Il “filosofo giovane” investito precocemente di cattedra all’unversità di Don Verzé (ci sono curriculum che parlano da soli…), invitato perenne alla “Gabbia” per fare la parte del “marxista giovane e controcorrente”, o più seriamente quella del “sovversivo della corona”.

Un giovane “rossobruno”, secondo noi, che frequenta ormai quasi soltanto iniziative dell’ultradestra.

Questa della Fondazione Evola non è infatti una cosetta culturale di seconda fila. Il luogo dell’appuntamento (palazzo Ferrajoli, a piazza Colonna) è per finanze ricche.

Gli altri convegnisti sono decisamente noti uomini della destra italiana. Gennaro Malgieri, per esempio, è stato giornalista e poi direttore dell’organo del Msi, Il Secolo d’Italia, poi nel cda Rai, parlamentare di Alleanza Nazionale, ecc.

Marcello Veneziani ha anche lui un passato e un presente da giornalista e direttore, condirettore ed editorialista di varie testate di destra; anche lui è stato nel cda Rai ed ha sempre tentato di sdoganare Evola come “pensatore importante”.

La scelta di chiamare anche Fusaro risponde forse alla volontà di confermare forse quella logica “né destra né sinistra” che è da sempre il marchio di fabbrica del neofascismo italiano più legato all’eredità di Evola. Che, come ricorda giustamente Stefano G. Azzarà sul suo blog, è pur sempre “L’idea di una Neue Front trasversale in nome di un’indistinta opposizione al capitalismo che nasconde in realtà una critica distruttiva della modernità – idea vecchia come il cucco ma periodicamente riesumata – va ovviamente respinta”.

Rimarchevole è anche il curriculum dell’organizzatore del convegno e segretario della fondazione, Gianfranco De Turris. Ex giornalista Rai (e tre!), collaboratore di molte riviste di destra. Nel suo curriculum spicca però l’aver scritto la prefazione di due testi redatti a due opere di Gianluca Casseri, successivamente divenuto lo spree killer di due senegalesi nella strage di Firenze del dicembre 2011.

Che bella compagnia, vero? 

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