Non ci venite a dire che Renzi non è “trendy”, eh… Chi altri può vantarsi di aver superato le regole costituzionali e i regolamenti parlamentari con un solo sms?
Come ricorderete, quando Grillo chiese ai suoi “dissidenti” di dimettersi per aver violato il voto degli elettori, disconoscendo l’art. 67 della Costituzione (quello che considera ogni singolo parlamentare come “rappresentante della nazione”, e che quindi esercita la sua funzione “senza vincolo di mandato” elettorale), tutti gli saltarono giustamente alla gola (renziani compresi, of course). Nun se po’ ffà…
Ora l’ha fatto Renzi, spiega Civati, e a arte “dodici apostoli” senatori del Pd, tutti gli altri tacciono. OLtretutto, sputtana miseramente il misero gruppo parlamentare del Pd al Senato, che avrebbe acconsentito a esaudire gli ordini di Renzi facendo finta che la sostituzione di Mineo sia stata una propria “libera iniziativa”.
Questo il lancio dell’Ansa con il messaggio – non leonino, diciamolo subito – di Civati (a quanto pare “rottamatore della prima ora” oggi alquanto pentito).
Renzi ha ‘firmato’ la sostituzione di Mineo “con un sms” ed è “ridicolo” dire che “è stato il gruppo a decidere”. Lo dice Pippo Civati osservando che “a questo punto è chiaro che Renzi le riforme le fa con gli amici suoi”. Civati precisa che la decisione è stata presa dall’ufficio di presidenza del gruppo al Senato con il sostegno anche degli esponenti delle altre componenti della minoranza: “Sappiano che i prossimi sono loro. Quando non saranno d’accordo, verranno rimossi”.
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