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Laurea ‘honoris causa’ a Bonanni, Università di Salerno in rivolta

Quanto sta accadendo in queste ore all’Università di Salerno non è uno scontro politico o sindacale ma, è uno stimolante scontro culturale che definisce bene il vero “anticlimax” sociale del nostro paese. Lo scandalo è che viene coinvolta l’Università Pubblica e non quella privata, con tanto di ossequiosa cantata di lode da parte di un ministro della Repubblica Italiana. Lo scandalo è che un componente importante del Governo Italiano si renda disponibile ad una “laudatio” per quello che dovrebbe essere un sindacalista che la storia dei lavoratori ricorderà perchè protagonista di una lunga stagione a perdere. Che il ministro “disponibile” sia quello dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è solo un aggravante cui la maggioranza dell’accademia salernitana darà poco conto durante la scontata e riverente accoglienza.

Che Bonanni meriti questa laurea è dimostrato da come ha saputo trasformare una libera associazione di lavoratori e pensionati in una grande holding finanziaria con interessi molto diversificati anche negli appalti della pubblica amministrazione che valgono milioni e milioni di euro, come narrato in diverse inchieste giornalistiche. La storia poi racconterà se quelli di Bonanni saranno anni che dureranno come successi o saranno ricordati come fallimenti.

Che Bonanni meriti questa laurea è dimostrato da come ha saputo essere un grande consulente aziendale. Uno dei migliori disponibili nel mercato italiano del profitto, dove sono precipitate, con privatizzazioni, esternalizzazioni ed appalti, tutte le Pubbliche Amministrazioni e i loro “prodotti” attraverso la mercificazione dei beni comuni che “sarebbero” costituzionalmente indisponibili. Bonanni però è solo uno dei migliori in circolazione, non l’unico: il “pezzo di carta” che riceverà all’Università di Salerno, dovrà dividerlo con Camusso ed Angeletti, perché insieme “artefici del processo di riforma del sistema delle relazioni industriali“. I tre sindacalisti (?) sono i firmatari del “Testo Unico sulla Rappresentanza” stilato con Confindustria il 10 gennaio 2014. La storia racconterà se questo accordo è incostituzionale o merità un bacio accademico e bocconiano (USB ne ha presentato richiesta di nullità al Tribunale Civile di Roma il 19 marzo 2014).

Che Bonanni meriti un laurea in management aziendale è dimostrato da come ha saputo traghettare con la “concertazione” i lavoratori italiani verso la disoccupazione di massa con una perdita di salario (diretto, indiretto e differito) e di diritti che non ha uguali in Europa negli ultimi vent’anni. Ma come sanno bene gli scienziati, è la derivata seconda che da l’accelerazione e quindi al teatrino del titolo accademico ci aspettiamo un secondo step più congruo di un “pezzo di carta”, quello dell’incarico, come quello della Marcegaglia promossa sul campo dal sindacato degli industriali a presidente dell’ENI e … proprio nelle stesse ore in cui un altro ministro, quello della Funzione Pubblica di nome Madia, fa tornare a casa i dirigenti di Bonanni con le pive nel sacco. Ai lavoratori solo sacrifici e sofferenze mentre ai leader come Bonanni ricompense e riverenze. Non è questo lo scandalo; lo scandalo è non vedere le contraddizioni reali tra due ministri dello stesso governo che in atti così diversi rispondono allo stesso disegno: dare tanto a pochi e togliere tanto ai molti che, trattati come numeri, sono solo limoni da spremere.

Il decreto di Matteo Renzi, leggi riforma della PA, è già legge. La concertazione è finita e gli eredi passano all’incasso, al canto del cigno come galli sull’immondizia. Si profilano centinaia di migliaia di esuberi, frutto dell’accorpamento delle amministrazioni statali locali, della soppressione delle Provincie e della complessiva riduzione del numero dei dipendenti. Madia conferma l’inasprimento della mobilità; conferma inoltre la indisponibilità all’apertura della parte economica del contratto e non prevede l’assunzione dei 250.000 precari storici. Il sindacato può solo indicare una strada di lotta

USB CONFERMA LO SCIOPERO GENERALE IL 19 GIUGNO


 


13 giugno 2014 – Controcampus

Bonanni a Unisa: Prof Bocciano Bonanni, Università di Salerno divisa

Raffaele Bonanni a Unisa: continuano i botta e risposta sul caso Bonanni a Unisa, i Prof bocciano Bonanni e l’Università di Salerno si spacca in due

Salerno – Circa 160 docenti dell’Università di Salerno, sono contrari alla Laurea Ad Honorem al segretario nazionale della Cisl Bonanni.

Arrivano le risposte delle parti in causa all’Unisa.

Il 16 Giugno 2014, l’Univesità degli Studi di Salerno, conferirà la Laurea ad Honorerm a Raffaele Bonanni, all’evento oltre alle autorità accademiche sarà presente il Ministro dell’istruzione Giannini.

Cda e Senato accademico dell’Unversità di Salerno, deliberano a favore del conferimento della Laurea ad Honorem al segretario Bonanni a Unisa. Poche ore è l’Università di Salerno si spacca in due.

Da una parte i sostenitori della Laurea ad Honorem a Bonanni, dall’altra i Prof che ne fanno immediatamente seguire una petizione pubblicata sul web e contro la Laurea ad Honorem a Bonanni.

Sono 160 i docenti dell’Unisa che firmano la petizione richiedente l’annullamento della decisione, recapitata al Rettore dell’Università Aurelio Tommasetti, ai componenti del Senato Accademico e al Ministro dell’Università Stefania Giannini.

Bonanni a Unisa: dichiarazioni Rettore, Docenti, Studenti e Sindacato

Il Rettore Aurelio Tommasetti, si tiene super partes “Rispetto tutte le opinioni – dice Tommasetti – ma la procedura è stata la più ampia e trasparente: sia in dipartimento che in Senato accademico si è registrato solo un voto contrario”. – continua poi il Rettore puntando l’attenzione sul Ministro Giannini altro ospite previsto all’Unisa il 16 Giugno 2014 – “Per la nostra comunità il rapporto con il ministro è molto importante. Specialmente se può aiutare le nostre giuste rivendicazioni. A cominciare dalla mancanza di scuole di specializzazione che rendono monca la nostra facoltà di medicina”.

Un atto democratico quello della Laurea ad Honorem a Bonanni, lo ritengono i rappresentanti degli studenti in seno al Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, “Riteniamo inopportune le posizioni e i modi di espressione del dissenso, al di fuori del sistema democratico di governance del nostro Ateneo. Riteniamo, a nostro avviso, l’attenzione del Ministro dell’Università e della Ricerca come momento di crescita della nostra Comunità, inizio di un cammino che non può essere intrapreso senza la coesione generale di tutte le componenti. – Dicono i rappresentanti degli studenti –

Fa eco Francesco Colace, senatore accademico e rappresentante dei ricercatori, articolando nel dettaglio la procedura prevista e adottata per l’assegnazione della Laurea ad Honorem aBonanni “tutto è avvenuto nella massima trasparenza e attraverso un articolato processo in cui tutte le componenti accademiche hanno potuto esprimere le loro opinioni.” – Fa sapere Colace –

Ma la polemica sul conferimento della Laurea ad Honorem a Raffaele Bonanni all’Unisa, non si arresta, e diventa nel giro di poco tempo scontro – confronto politico sindacale.

Alla protesta e petizione dei docenti dell’Unisa si affianca USB che sostiene la petizione dei 160 Professori dell’Università di Salerno.

“Lo scandalo è che viene coinvolta l’Università Pubblica e non quella privata, con tanto di ossequiosa cantata di lode da parte di un ministro della Repubblica Italiana. Lo scandalo è che un componente importante del Governo Italiano si renda disponibile ad una “laudatio” per quello che dovrebbe essere un sindacalista che la storia dei lavoratori ricorderà perché protagonista di una lunga stagione a perdere. Che il ministro “disponibile” sia quello dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è solo un aggravante cui la maggioranza dell’accademia salernitana darà poco conto durante la scontata e riverente accoglienza. – fa sapere Usb Salerno – “Che Bonanni meriti questa laurea – Continua Usb Salerno – è dimostrato da come ha saputo trasformare una libera associazione di lavoratori e pensionati in una grande holding finanziaria con interessi molto diversificati anche negli appalti della pubblica amministrazione che valgono milioni e milioni di euro”

“Bonanni però – dice Usb – è solo uno dei migliori in circolazione, non l’unico: il “pezzo di carta” che riceverà all’Università di Salerno, dovrà dividerlo con Camusso ed Angeletti”

No al Grillismo accademico replica la Cisl Unisa“Perché (ovvio) viva l’obiezione e la critica. Non, però, i toni maleducati, il danno d’immagine per l’Ateneo di Salerno, l’arroganza intellettuale e la mobilitazione (presunta) intorno alla Rete che – per miracolo – diventa opinione prevalente cioè insincera. Grillismo, appunto…!”- Dice la Cisl –

“Chi firma l’appello contro Bonanni?- Continua la Cisl – Qualcuno (per esempio e fra gli altri) che, assumendo in passato incarichi di rilevante peso istituzionale nell’Ateneo di Salerno, è stato condannato per “comportamenti anti-sindacali”? Forse c’è molto “non detto” dietro i toni liquidatori contro Bonanni.”

“Chi ha voglia di lacrimare aspetti la pioggia (è prevista pioggia) per non piangere da solo. La Cisl Università di Salerno, intanto, ha altro da fare, lavorare per la crescita dell’Ateneo e dell’intero territorio!” – Conclude –

Testo della petizione contro Laurea ad Honerm a Bonanni

 “LAUREA HONORIS CAUSA A BONANNI: NON IN MIO NOME”

“Vogliamo esprimere la nostra contrarietà all’attribuzione di una Laurea Honoris Causa in Consulenza e Management Aziendale a Raffaele Bonanni.” – dicono i docenti dell’Unisa –

“Nella seduta del 20 maggio 2014 il Senato Accademico della Università di Salerno con votazione quasi unanime” – continuano i docenti dell’Unisa – “ha approvato, su proposta del Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali, il conferimento Honoris Causa della Laurea Magistrale in Consulenza e Management Aziendale al segretario della CISL Raffaele Bonanni”.

“Ricordiamo che la Laurea Honoris causa è un titolo accademico onorifico che l’università conferisce “soltanto a persone che, per opere compiute o pubblicazioni fatte, siano venute in meritata fama di singolare perizia nelle discipline della Facoltà per cui è concessa ” (art. 169 Regio decreto 1592/1933). -concludono i docenti dell’Unisa-

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