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“Un progetto autonomo ma disponibile all’azione unitaria”. Ross@ parametra il suo futuro

All’indomani della manifestazione nazionale che ha aperto il Controsemestre popolare e a venti giorni da una difficile riunione nazionale tenutasi a Bologna, il coordinamento politico nazionale di Ross@ si è riunito a Roma per ritessere le fila, i contenuti e le modalità di un progetto politico nato un anno fa a Bologna e che ha attraversato tutte le contraddizioni di un anno politico non certo facilissimo.

Il gruppo originario ha perso qualche pezzo “politico” (del Prc soprattutto) ma ha acquisito energie soprattutto sui territori con lo sviluppo delle realtà locali. Nella discussione di queste settimane alcuni hanno sottolineato il primo dato come limite, altri hanno sottolineato il secondo dato come fattore di crescita e verifica del progetto. In secondo luogo la divaricazione avvenuta nella realtà politica dell’antagonismo di sinistra tra quello che viene definito come “movimentismo” e quello che viene definito come “elettoralismo”, indubbiamente ha messo a dura prova l’idea di ricomposizione di uno spazio politico e sociale antagonista sulla quale era nata Ross@.

Non solo. La discussione sulla rottura dell’Unione Europea, l’alternatività al Pd a tutti i livelli (sia livello nazionale che locale), la questione dell’unità del sindacalismo conflittuale, pur essendo contenuti fondativi di Ross@, sono stati spesso declinati diversamente tra le varie soggettività presenti nel gruppo originario. Soprattutto resta il nodo decisivo del rapporto tra rappresentanza politica e blocco sociale, un dato strategico che non può certo essere limitato al recinto dell’interlocuzione con “la sinistra”. L’entrata in campo delle realtà locali di Ross@ ha però creato connessioni e sperimentazioni diverse, più avanzate e aggreganti.

L’esito delle recenti elezioni europee e del congresso Cgil, avevano inevitabilmente accentuato la diverse sensibilità politiche. Se alcuni interventi spingono per un rapporto con La Lista Tsipras o pezzi di essa, altri hanno messo le mani avanti sulla improponibilità di pensare a Ross@ come ruota di scorta del Prc. La definizione dell’identità, delle modalità organizzative e dei contenuti di Ross@ diventa così conditio sine qua non per il confronto con altre soggettività politiche o di movimento sulle mobilitazioni politiche, sociali e sindacali così come sulle scadenze elettorali.

Ma nella discussione di domenica ha prevalso lo spirito positivo dei presupposti del movimento politico anticapitalista nato a Bologna nel maggio dello scorso anno e basato su sette punti programmatici. Un percorso, quello di Ross@, passato attraverso “prove di fuoco” che avrebbero destabilizzato e diviso ogni aggregazione “tradizionale” della sinistra di classe, come le giornate di mobilitazione nazionale del 18 e 19 ottobre e il loro rinculo in negativo, le elezioni europee (sulle quali Ross@ non avevo espresso una posizione comune), la vittoria di Renzi e l’instaurazione di un regime di consenso al nuovo esecutivo, la mobilitazione per il Controsemestre popolare che ha visto i settori movimentisti respingere l’appello unitario per convergere sulla manifestazione del 28 giugno dopo il rinvio del vertice di Torino dell’11 luglio, la stessa sfida riuscita della manifestazione del 28 giugno che, per la prima volta, ha visto dichiarare l’opposizione frontale all’Unione Europea, ai suoi trattati e alle sue politiche, incluse quelle militariste che incendiano le periferie est e sud del continente.

La partecipata riunione del coordinamento nazionale di domenica, ha visto però consolidarsi la presenza dei gruppi locali di Ross@ come espressione concreta del progetto ed ha in qualche modo ritrovato una visione unitaria delle prospettive. L’assemblea nazionale degli iscritti a settembre con le decisioni che verranno prese con il criterio di “una testa un voto”, l’impegno nella campagna del Controsemestre popolare, la riaffermazione di Ross@ come progetto autonomo, la disponibilità di un confronto aperto con le altre soggettività in campo e l’input per le mobilitazioni sociali, politiche e sindacali di autunno, definiscono in qualche modo sia l’agenda di marcia che il ruolo politico di Ross@ nello scenario politico italiano.

 Vedi il documento approvato dal Coordinamento nazionale di Ross@

 

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