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Bologna e Napoli in piazza con la Resistenza Palestinese

Ieri a Napoli e Bologna, oltre che in altre città italiane, alcune migliaia di persone sono scese in piazza per mostrare la propria indignazione contro l’ennesimo massacro israeliano e per esprimere solidarietà alla martoriata popolazione di Gaza e alla resistenza del popolo palestinese. Di seguito le cronache della redazione di Bologna e di quella di Napoli.

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Un migliaio di persone ieri a Bologna, sono scese in piazza in solidarietà con il popolo palestinese che in questi giorni sta subendo l’ennesimo attacco israeliano e l’ennesimo massacro di centinaia di civili, donne, uomini e bambini sulla striscia di Gaza. Raccogliendo l’appello nazionale e internazionale alla solidarietà con il popolo palestinese, le realtà politiche, sociali e del movimento bolognesi si sono unite dietro ad un unico striscione che recitava “Stop bombing Gaza”, che ha attraversato la città fino a Piazza maggiore, dove un gruppo di ultras della Beata Gioventù ha lanciato provocazioni al corteo, creando qualche momento di tensione. Il corteo, che non ha accettato le provocazioni del gruppetto ha proseguito la sua manifestazione in modo compatto fino alla fine del percorso, nuovamente in piazza S. Francesco, continuando a tenere alta la bandiera del popolo palestinese e quella della solidarietà internazionalista. La manifestazione di Bologna, che si unisce a quelle previste in molte altre città italiane in questi giorni, sottolinea la necessità nel nostro Paese del ritorno del protagonismo di un movimento contro la guerra vero e sincero, che non sia delegato solo alle occasioni di emergenza ma che possa essere sempre attento ai conflitti fuori e dentro l’Unione Europea, e alla solidarietà con i popoli in lotta; un movimento che sappia coinvolgere e tenere unite tutte le realtà sinceramente anti imperialiste del nostro Paese. Ancora una volta oggi il silenzio delle istituzioni italiane e dell’Unione Europea di fronte alle operazioni di attacco israeliane e alla loro brutalità, mostra una sconcertante indifferenza nei confronti di un popolo che lotta per la sua terra da oltre 60 anni, e che è oggi vittima di un ferocissimo attacco. La complicità delle istituzioni in difesa degli interessi del proprio spazio imperialista nel mondo diviene sempre piu evidente in queste occasioni, in cui non una parola viene spesa pubblicamente per fermare il massacro di centinaia di civili in un medio oriente che resiste come può. La Bologna che ieri ha denunciato le scelte assassine del governo di Israele ha dato gambe e fiato alla forza della solidarietà internazionale, a fianco del popolo palestinese e delle vittime dell esercito occupante.
 
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Nel pomeriggio di ieri hanno sfilato a Napoli diverse migliaia di persone per protestare contro i massacri in opera a Gaza da parte dell’esercito israeliano. Un corteo davvero determinato e partecipato in cui spiccavano centinaia di bandiere e un enorme bandierone con i colori della Palestina. Si è trattato di un corteo assolutamente intergenerazionale con molti visi giovani e tanti compagni anziani. Ad aprire il corteo naturalmente la comunità palestinese napoletana, poi i centri sociali e i collettivi studenteschi, i sindacati di base ( particolarmente folto lo spezzone dell’Usb) e la rete no-war, i partiti della sopravvissuta sinistra e le associazioni ma sopratutto tanti attivisti singoli. C’è da sottolineare che si è trattato della più numerosa manifestazione cittadina degli ultimi mesi, a dimostrazione che l’orrore generato dal governo sionista di Israele ha toccato le corde emotive di tanti che ultimamente avevano smesso di mobilitarsi. Assenza importante invece quella del Comune di Napoli anche se l’Amministrazione De Magistris proprio nei rapporti diplomatici con la Palestina ha finora dato il meglio di sé. Ricordiamo che Napoli è gemellata con la città di Nablus e ha conferito la cittadinanza onoraria al Presidente Abu Mazen che a sua volta ha donato la cittadinanza Onoraria Palestinese al sindaco De Magistris. Da qui, poi, è partita la Freedom Flotilla composta da attivisti provenienti da tutto il mondo con tanto di cerimoniale ufficiale  e sindaco dotato di fascia tricolore. Assenza probabilmente da imputarsi alla scarsa comunicazione che l’amministrazione cittadina ha con i movimenti e le associazioni e alla quasi contemporanea cerimonia funebre del quattordicenne ucciso da un masso di un cornicione della Galleria Umberto.

Il corteo è terminato in Piazza Municipio e si è gridato alla piazza di stare allerta, perchè le violenze sioniste stanno impunemente continuando e probabilmente serviranno nuove mobilitazioni, affinchè l’orrore cessi e possibilmente non torni mai più.

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