Un resoconto sull’assemblea del Controsemestre svoltasi sabato a Roma presso lo spazio sociale occupato Scup.
Sabato 20 settembre si è svolto a Roma l’incontro nazionale del Controsemestre Popolare per valutare e discutere le proposte di iniziative dei prossimi mesi.
L’incontro e la discussione avvenuto segnano un passo importante perchè, finalmente, dopo la riuscita manifestazione del 28 giugno che aveva inaugurato il controsemestre e individuato l’Unione Europea come causa delle politiche antisociali, autoritarie e di guerra, non abbiamo assistito alla solita dispersione delle forze ma ad un percorso di continuità.
Le proposte presentate dal coordinamento sono state messe a verifica nella discussione ed hanno prodotto un appello alla mobilitazione già dalle prossime settimane.
1. E’ stata confermata la valutazione sulla centralità del nemico da combattere: quel “vincolo esterno” ossia la Troika europea (Ue, Bce, Fmi) e il governo Renzi che stanno ormai passando nitidamente a incassare le lacrime e il sangue ai lavoratori e ai settori popolari nel nostro paese, come del resto era già evidente dalla famosa lettera del 5 agosto 2011 di Draghi e Trichet. Il Jobs Act che mercoledi inizia ad essere discusso al Senato è la sintesi ideologica e strategica di questo assalto a tutto campo. Gli assi di questa offensiva ruotano intorno all’attacco alle tutele dei lavoratori, alle politiche di guerra e alle privatizzazioni dei servizi pubblici e dei beni comuni. Ma è anche un attacco ideologico che intende rafforzare i meccanismi di depotenziamento materiale e culturale dei lavoratori e delle classi subalterne nel conflitto contro le classi dominanti. In tale contesto assume una gravità crescente la destrutturazione della scuola e dell’università che a questo attacco intende funzionalizzare tutto il sistema della formazione.
2. Nella discussione è stata sottolineata la brusca accelerazione di questi processi. Per questo motivo è stato avanzato un invito ai sindacati di base e conflittuali e ai movimenti sociali ed anticipare la data dello sciopero generale pur mantenendo le date già emerse per novembre sulle mobilitazioni sociali e sindacali. Un primo appuntamento di mobilitazione è stato lanciato per mercoledi 24 settembre alle 16.30 sotto al Senato dove inizia la discussione sul Jobs Act. Ma è evidente che lo sciopero generale non possa arrivare a giochi già fatti.
3. A Napoli giovedi 2 ottobre e a Milano mercoledi 8 ottobre ci saranno due importanti vertici delle istituzioni europee. Il primo è della Bce con le banche centrali europee e si terrà sulla collina di Capodimonte a Napoli. Le realtà antagoniste napoletane, incluse quelle attive nel controsemestre, hanno già dato appuntamento per un corteo di protesta per giovedi 2 ottobre. A Milano invece ci sarà il vertice strategico del semestre a europeo a presidenza italiana su crescita e disoccupazione. Renzi deve arrivare a questo vertice con la tabella di marcia sul Jobs Act e le privatizzazioni già avviata. Le notizie logistiche sul vertice di Milano sono tuttora scarse e si fa appello alle realtà di lotta di milanesi di far arrivare quanto prima tutte le indicazioni e gli input sulla mobilitazione contro il vertice che ricadrà in gran parte sulle realtà del nord.
4. Sulle privatizzazioni e l’attacco allo stato sociale, si segnalano gli appuntamenti del 4 ottobre a Napoli dove è stato organizzato un convegno molto articolato e aperto alle esperienze degli altri territori sulle privatizzazioni delle società partecipate. A Parma nello stesso giorno ci sarà una manifestazione itinerante, mentre a Firenze l’11 ottobre c’è una importante assemblea aperta del Coordinamento regionale per il diritto alla salute e contro i tagli alla sanità. Gli interventi hanno valutato come opportuna la proposta di una giornata nazionale e coordinata di mobilitazione contro le privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi e lo smantellamento della sanità. La giornata potrebbe essere alla fine di ottobre ma molto dipende dal calendario dello sciopero generale e delle mobilitazioni generali d’autunno.
5. Rimane sul campo la proposta del meeting sull’Unione Europea e la guerra e la proposta di una settimana di iniziative contro la guerra sui territori nella prima settimana di novembre (intorno alla data del 4 novembre giornata delle forze armate e della retorica militarista). Si profila la possibilità che il meeting possa svolgersi in Veneto con partecipazione a livello nazionale. Sarà soprattutto un momento di confronto politico perché esistono valutazioni diversificate sulle tendenze e i responsabili dell’escalation bellicista in corso e quindi è opportuno un momento in cui i vari punti di vista e le varie analisi pur presenti tra le forze che animano il Controsemestre popolare possano essere messe a confronto tra loro.
6. Resta confermato l’appuntamento del 13-16 novembre a Roma dei movimenti dei migranti e rifugiati nel quadro della campagna europea concordata nella riunione di Parigi.
7. Da definire nei dettagli il meeting europeo sul diritto al lavoro sul quale sta lavorando il Forum Diritti Lavoro e che dovrebbe svolgersi nella prima settimana di dicembre.
8. Infine, sulla base della discussione e di alcune sollecitazioni, è stata deciso di provare a costruire un manifesto politico comune del controsemestre sulla natura e la funzione dell’Unione Europea e dei suoi meccanismi concreti come base per l’azione politica comune anche dopo la fine del semestre europeo.
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