Il Tar, sul ricorso presentato da Luigi de Magistris, ha deciso di inviare gli atti alla Consulta per non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale degli articoli 10 e 11 del decreto legislativo 235 (la cosiddetta “legge Severino”) e ha sospeso l’efficacia del provvedimento che sospendeva il sindaco di Napoli dalle sue funzioni fino alla Camera di Consiglio successiva alla decisione della Consulta.
Di fatto la sentenza appena emessa dal Tar annulla la sospensione scattata il primo ottobre scorso dopo la condanna in primo grado nel caso Why Not e reintegra Luigo De Magistris nella carica di sindaco del capoluogo partenopeo.
Mentre scriviamo il sindaco ha già ripreso possesso dei suoi uffici e sta incontrando gli assessori.
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La sentenza, tra l’altro, sconvolge i piani per l’elezione del Consiglio metropolitano, in programma domenica prossima nel capoluogo partenopeo. A questo punto parteciperà anche De Magistris, che era stato escluso in precedenza – dall’Ufficio elettorale provinciale – dalla lista dei 156 “grandi elettori” in seguito alla sospensione dalle funzioni di primo cittadino. E’ immaginabile che molti equilibri possano a questo punto venir destabilizzati.
I giornali di destra, infatt, sono subito partiti all’attacco sfoderando – loro, stavolta – tutto l’armamentario “manettaro”.
Ma in ogni caso il provvedimento del Tar non si estende quindi ai commi 19 e 20 della legge, i quali prevedono che “il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del Comune capoluogo”. In pratica, De Magistris non potrà ricoprire automaticamente quella carica.
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