Renzi parla e mente, i precari Isfol lo contestano

Largo del Nazareno è ormai teatro più di proteste dei lavoratori contro il jobc act e le politiche economiche del governo che non luogo di “elaborazione”; tanto le direttive vengono dall’Unione Europea, e a trasformarle in leggi dello Stato nazionale ci pensano i “tecnici”.

Oggi Renzi cianciava all’interno del palazzo, dov’era in corso una delle solite surreali riunioni della “segreteria del Pd” (rapidamente seguita dalla riunione della direzione, incentrata sulle riforme e sull’analisi del voto dopo le primarie in Veneto e in Puglia; figuriamoci con quali “approfondimenti”), e fuori si erano dati appuntamento i precari dell’Isfol (istituto di ricerca sulla formazione, avviato da anni verso la chiusura per le analisi sempre “troppo veritiere” sullo stato dell’arte in questo comparto), La convocazione dell’Usb ha avuto molto successo, tanto che il plotone di poliziotti messi a guardia della sede centrale del Pd ha dovuto essere rafforzata.

 “Jobs act contro la ricerca, presto disoccupati” si legge nei cartelli esposti. Ma anche “a chi li dai ora i fondi europei?” destinati appunto alla ricerca.
In questi giorni ha più volte sottolineato che non c’è un’altra sinistra, ma solo la “rabbia della destra”. E dire che ovunque si presenti trova centinaia di persone – decisamente di sinistra – che lo attendono per gridargliene quattro. Ma il Mentitore di Pontassieve guarda già alle elezioni anticipate di primavera e quindi al solito schemino propagandistico: o votate per me o vi tocca la destra fascioleghista. Come se lui facesse qualcosa di diverso da quanto anche Berlusconi approva…

1 Dicembre 2014 - © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO