Clima rovente alla vigilia della manifestazione del 25 aprile a Napoli. Infatti la giornata organizzata dalle realtà di base e antagoniste per smarcarsi dalle stantie celebrazioni istituzionali subisce un primo ridimensionamento da parte del questore Marino che vieta parte del percorso, in quanto in via Foria è ubicata la sede di Casapound.
Sarà bene dunque fare un passo indietro. Infatti negli ultimi tempi in via Foria, in quella che i fascisti napoletani “del terzo millennio” considerano la loro zona, vi sono state diverse aggressioni da parte dei balilla a danno di giovani dei collettivi territoriali e universitari. Prima è stato aggredito un militante dei ClashCityWorkers che rincasava da una serata all’Ex OPG, la più recente occupazione nel quartiere Materdei, e poi sono stati presi di mira degli studenti dell’Istituto superiore Della Porta, scuola a pochi metri dalla sede dei fascisti. In entrambe le occasioni è stato fatale per gli aggrediti l’essere riconosciuti come attivisti dei movimenti antagonisti. Da allora la sede di Casapound è presidiata praticamente giorno e notte da un blindato della polizia e talvolta da un cordone di celerini.
Possiamo pure tralasciare le considerazioni sulle guardie dello Stato in difesa permanente di una sede fascista. Appare invece più interessante rileggersi le motivazioni, messe nero su bianco dal questore: “ACCERTATO DA VERIFICHE EFFETTUATE IN INTERNET, è stata acquisita documentazione su siti d’area antagonista nello specifico dal sito Rete Antifascista Napoletana che in riferimento alla manifestazione in oggetto riporta quanto segue “il 25 non è una ricorrenza ma una Nuova Resistenza. Cacciamo il governo Renzi, liberiamoci da Salvini e Fascioleghismo””….
Insomma parole d’ordine squisitamente politiche e assolutamente normali per una manifestazione del genere ma per il questore la teoria degli opposti estremismi è sufficiente per limitare il diritto di manifestare, ovviamente solamente agli antifascisti.
Del resto il questore dovrebbe essere anche a conoscenza (considerate le sue letture internettiane ) che la Rete Antifascista Napoletana ha riparametrato l’iniziativa di quest’anno mettendo al centro della manifestazione la questione rifugiati e migranti. I 700 e oltre morti a largo delle coste libiche hanno reso palese a tutti che il fascismo in questi anni ha le sembianze della Fortezza Europa, che con le sue politiche antipopolari finisce per alimentare guerre tra poveri in cui spadroneggiano i Salvini e le Santanchè che cinicamente soffiano sul fuoco dell’intolleranza.
Al corteo di quest’anno saranno presenti anche i rifugiati degli Hotel Sangiorgio e Hotel De La Ville, arrivati anche loro su barconi, e parcheggiati in alcuni hotel in zona stazione, accatastati in sei in camere di pochi metri quadrati, nutriti male, non indennizzati neanche dei 2.50 euro a cui hanno diritto giornalmente, tutti con il permesso scaduto e che una decina di giorni fa hanno inscenato una protesta spontanea. Ultimamente si organizzano riunendosi presso la sede dell’Usb che sorge a pochi passi dai 2 hotel.
Insomma l’antifascismo di quest’anno sta decisamente sul pezzo. Il fascismo contemporaneo ha fatto dell’odio per i migranti e i rom il suo terreno privilegiato di battaglia e la crisi economica ne amplifica le pulsioni di disgregazione sociale.
E’ una vergogna che non si possa passeggiare accanto alla sede di Casapound nell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Ma sicuramente non mancherà occasione…. Comunque l’antifascismo odierno ha altre emergenze e priorità e “i fascisti del terzo millennio” (soprattutto a Napoli dove sono pochi e politicamente isolati) possono aspettare.
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