Ieri i corridoi e la sala stampa di Montecitorio erano tutto uno starnazzare di dichiarazioni di fuoco e di richieste affinchè il ministro degli Esteri Gentiloni venisse in aula a riferire sulla morte di Giovanni Lo Porto. Oggi l’aula del Parlamento, dove Gentiloni è venuto a riferire, era deserta, con solo una quarantina di deputati presenti su oltre seicento. A dimostrazione del reale interesse dei parlamentari per una vicenda di cui si sono riempiti la bocca davanti a un microfono.
Giovanni Lo Porto, volontario in una Ong, è stato ucciso tre mesi fa al confine tra Afghanistan e Pakistan da un bombardamento di droni Usa contro un rifugio degli insorti che tenevano prigionieri Lo Porto e un altro ostaggio, statunitense in questo caso.
“L’Italia troverà il modo di onorare la memoria di Giovanni Lo Porto, lavoreremo per acquisire il massimo delle informazioni possibili sul tragico errore riconosciuto ieri dal presidente Obama”, ha riferito il ministro in aul il ministro Gentiloni. E sulle polemiche relative alla tardiva comunicazione della morte di Lo Porto da parte del governo americano, Gentiloni ha dichiarato che iI governo italiano “ha preso atto dell’impegno alla massima trasparenza assunto ieri dagli Stati Uniti”. Secondo quanto riferito dal governo italiano, il presidente Obama ha informato il presidente Renzi nella tarda serata di mercoledi che Giovanni Lo Porto aveva perso la vita a seguito di un bombardamento in un’area a confine tra Afghanistan e Pakistan. Ma secondo il New York Times Obama sapeva da tempo come erano andate le cose ma non ha detto nulla a Renzi durante il suo recente viaggio negli Stati Uniti.
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