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Giugliano. Fascisti contro disoccupati e comitati, contestata Giorgia Meloni

Gran brutto episodio a Giugliano, grosso centro vicino Napoli, in un mercoledi pomeriggio che non ti aspetti.
La ex ministro del governo Berlusconi Giorgia Meloni è a Giugliano per sostenere al ballottaggio Guarino, esponente di Forza Italia candidato a sindaco del comune campano. Tra le altre cose Guarino è un fervente sostenitore delle politiche dei signori dell’inceneritore, dei profitti ai danni della salute in un territorio già ampiamente martoriato dalle scellerate attività criminali camorristiche di inquinamento del territorio. Il Comune commissariato giunge al ballottaggio per l’elezione del sindaco con i problemi di fondo sostanzialmente irrisolti. 
Un territorio di 130 mila abitanti con il 40% di disoccupazione. Per i disoccupati locali e i comitati per la difesa dell’ambiente e del territorio la bonifica dei terreni e la riqualificazione ambientale possono e devono diventare opportunità di sviluppo. Lavorativo, economico, culturale. Posti di lavoro e ambiente più sano. Guarino è uno di quelli del partito dell’inquinamento perpetuo in cambio di quattro sporchi denari subito. E’ in compagnia della Meloni, Fratelli D’Italia, e a parte i sostenitori, non tantissimi a dire il vero, ad accoglierli ci sono pure i contestatori. Quelli del Comitato locale NoInceneritore e quelli del Movimento dei Disoccupati di Giugliano federati alla Unione Sindacale di Base. I contestatori distribuiscono volantini con lo slogan “nessuno ci rappresenta”, volano parole grosse con i sostenitori della Meloni, tra i quali sono riconoscibili anche noti esponenti dell’estrema destra giuglianese. Dalle parole i camerati presenti passano subito ai fatti. Uno di loro non gradendo gli epiteti poco lusinghieri di una ragazza non trova di meglio da fare che sfilarsi la cintura e brandirla aggressivamente contro la contestatrice. Qualcuno interviene a difesa della ragazza e scoppia il parapiglia. Intervengono i carabinieri e viene portato via Gerardo Di Tuccio, noto attivista del movimento dei disoccupati. Una folla di attivisti si riversa subito sotto le finestre della caserma per richiederne il rilascio. Di Tuccio viene rilasciato solo qualche ora dopo ma dopo che contro di lui è stata emessa una denuncia per “turbativa dell’ordine pubblico”. L’ordine al tempo della crisi. 
Esprimiamo la nostra solidarietà a Gerardo e a tutti i sostenitori delle lotte sul territorio di Giugliano perchè lavoro reddito e salute ridiventino prima priorità e primo tema di campagna elettorale e gestione del bene comune.

Riportiamo sotto il comunicato del Comitato No Inceneritore Giugliano + Studenti No Inceneritore

“Esprimiamo la nostra totale solidarietà a Gerardo, attivista del Movimento Lavoratori disoccupati di Giugliano e attivista del sindacato USB portato in commissariato questo pomeriggio dopo esser stato aggredito nei pressi del comune da fascisti che non hanno gradito la presenza dei compagni del comitato No Inceneritore. Gli studenti erano impegnati a ribadire un concetto molto semplice: la lotta contro l’ecomostro non si delega a nessun partito, va combattuta dal basso nelle strade e nelle piazze. Idee che sono state espresse per tutta la campagna elettorale, che ha visto quasi tutti i candidati speculare sulla difesa del territorio dall’inceneritore. Ma la nostra presenza non è andata giù a chi è già stato cancellato dalla storie e, adesso, prova a uscire dalle fogne. Personaggi della destra estrema che nella nostra città hanno avuto fin troppa agibilità ricevendo coperture politiche o camuffandosi. Uno dei protagonisti di quella che non è una rissa, come riportato frettolosamente da alcuni media, ma un’aggressione politica è quell’Antonio Arzillo, che è stato anche candidato alle ultime elezioni comunali. Arzillo e il suo compare hanno aggredito gli studenti. Uno dei due armato di cinta con una fibia a forma di svastica. Siamo di fronte a personaggi che si sentono forti soltanto se protetti dalle forze dell’ordine. Non capiamo per quale ragione Gerardo, intervenuto a difendere due studentesse, sia stato ammanettato mentre l’altro no. Rispediamo, inoltre, al mittente ogni provocazione come quella dell’identificazione dei compagni presenti all’esterno del commissariato in attesa del rilascio di Gerardo, avvenuto poi a sera. Non deleghiamo a nessuno la difesa dell’ambiente come non deleghiamo la lotta contro chi predica odio, intolleranza, razzismo, xenofobia”.

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