Nella mattinata di ieri, sabato 23 luglio, alcuni militanti della Rete Antifascista e di Medicina Democratica di Brescia, oltreché di Rifondazione Comunista Salò, hanno organizzato un’iniziativa di protesta e di sensibilizzazione (con conferenza stampa e presidio informativo) di fronte alla sede del MUSA a Salò.
Durante l’iniziativa sono stati esposti cartelli, corredati da fotografie emblematiche, con ricordate le ‘imprese’ storiche del regime mussoliniano (leggi in difesa della ‘razza’, guerre coloniali, asservimento all’occupante tedesco) e di denuncia delle nefandezze commesse dallo stato monarchico-fascista.
Mostre come quella allestita presso il MuSa, Museo di Salò, sono il subdolo tentativo di riabilitare la figura del dittatore di Predappio e magari riuscire nell’intento di far diventare la turistica località lacustre uno dei troppi totem del fascismo nostrano. Grazie, anche, ai finanziamenti che interessati e littori industriali, sono sempre ben disposti di mettere a disposizione per rinverdire l’immagine di un uomo, e relativo regime, criminale e vigliacco.
Lo sdoganamento dei neo-fascisti passa, anche e soprattutto, da iniziative di questo tipo che tentano di “addolcire”, rendendo “accettabile” con interventi pseudo-culturali, un’ideologia basata sull’ intolleranza, la discriminazione, la censura e la violenza.
Questa è solo la prima iniziativa organizzata (altre ne seguiranno) per contrastare la deriva, politica e culturale, che come un cancro si sta diffondendo nel civilizzato e ‘distratto’ “occidente”.
Rete Antifascista Brescia
Medicina Democratica Brescia
Rifondazione Comunista Salò
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