E' un copione fisso, ormai. Studenti, lavoratori presi in giro, attivisti figure sociali di ogni tipo, attendono Matteo Renzi al varco – nel suo peregrinare in cerca di nastri da tagliare e spota da mandare in onda a reti unificate. Lo attendono naturalmente per fischiarlo, contestare le politiche del governo e le promesse da bugiardo che ormai sono il suo vero e unico marchio di fabbrica.
E la polizia mena chiunque capiti a tiro quando partono i fischi, a colte pure prima.
E' successo stamattina a Palermo, nei pressi del Teatro Massimo, a Palermo, dove il cosiddetto premier era atteso per la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita' degli Studi. La zona era presidiata fin dalla notte dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa.
Tra i manifestanti c'era un folto gruppo di operai della Sis (addetti alla costruzione del passante ferroviario, ma a rischio di licenziamento), una nutrita delegazione del call center Almaviva, insegnanti e ricercatori precari, universitari dell'Udu e la rete degli studenti medi (un tempo vicini al Pd!), studenti dei collettivi universitari.
Dopo aver presidiato un tratto di via Maqueda e di via Ruggero Settimo, i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi un po' di più alla famigerata "zona rossa", ma da lì in poi sono volate manganellate. Gli unici "bonus" che questo governo distribuisce davvero…
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