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Fuori le banche dalla scuola!

Ci scrive una insegnante denunciando che "UniCredit ha proposto un progetto alla mia scuola: cento ore (!) di attività che saranno riconosciute come attività di Alternanza Scuola Lavoro. Si tratta di un progetto di educazione bancaria e finanziaria, denominato cashlessgeneration2 (solo il nome mi fa venire l’orticaria!), destinato agli studenti di quarta liceo (17 anni)".

"Ai partecipanti sarà chiesto, a valle del progetto, di sviluppare dei brevi video per comunicare ai coetanei perché usare la moneta elettronica e come usarla in sicurezza, i migliori dei quali saranno poi utilizzati nell’ambito di una campagna comunicativa social UniCredit" è scritto nel progetto presentato dalla banca alla direzione scolastica.

Ricapitolando, lo stato fa tagli pesanti sui servizi pubblici e quindi sulla scuola, vere e proprie mattanze per foraggiare le banche che poi ritornano a speculare, imponendo i propri paradigmi, addirittura agli adolescenti, come i più perfetti dei paradigmi possibili. Della serie: piccoli speculatori crescono! E tanto per non sottrarsi ad alcun servigio nei confronti delle banche, viene loro garantita anche la pubblicità a costo zero.

Sull'operazione alternanza scuola-lavoro, la campagna Noi restiamo ne ha già denunciato il carattere estremamente insidioso. L’alternanza scuola-lavoro, uno dei principali provvedimenti della cosiddetta ‘Buona scuola’,  per i ragazzi, il più delle volte, si traduce in pura manovalanza non retribuita, senza alcuna valenza formativa – anzi, sacrificando intere settimane ai regolari orari di lezione. Con l’alternanza, di fatto si consente alle imprese di avere a disposizione una enorme forza-lavoro gratuita, con cui coprire le mansioni meno qualificate, sacrificando laddove possibile posti di lavoro regolarmente retribuiti (a Torino ad esempio i ragazzi sono stati mandati a lavorare alla Reggia di Venaria, dove da mesi è in corso una lotta dei lavoratori contro il taglio del 40% del monte ore). I giovani lavoratori non hanno alcuna tutela contrattuale e inoltre il percorso nelle aziende avrà dal 2018 un peso decisivo sul voto finale all’esame di maturità.

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1 Commento


  • Eli

    Trattasi di vergognoso sfruttamento di minori.

    Ma nessuno insorge? Dove sono i genitori?

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