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8 marzo. Uno sciopero che potrebbe riservare delle sorprese

Oggi, in una quarantina di paesi, sarà sciopero, anzi sciopero generale. La costruzione e le modalità di questa giornata di lotta sono avvenute per percorsi piuttosto diversi da quelli conosciuti fino ad ora. Lo sciopero globale delle donne era stato anche il tema di un workshop, allora poco partecipato, nell’accampata a Piazza san Giovanni del 18 ottobre 2013, che aveva accompagnato lo sciopero generale dei sindacati e preceduto la successiva mobilitazione sulla questione abitativa.

Da anni, dunque, reti sociali di donne hanno discusso e lavorato intorno a questa scadenza, spesso tra lo scetticismo o peggio ancora l’ostilità.

Eppure le assemblee, le riunioni, le discussioni che hanno preparato questo sciopero globale attraverso il percorso di "Non una di meno", hanno rivelato come la realtà abbia modificato anche figure sociali e campi di sensibilità nel mondo delle donne. Ad esempio le questioni sociali, spesso rimosse dal dibattito storico nel femminismo tradizionale, si sono ripresentate con forza nell’agenda. Ed anche l’età e le esperienze del movimento delle donne nel 2017 sono diverse, anche ad occhio nudo.

Oggi dunque è sciopero generale. Per realizzarlo, sono stati solo i sindacati di base, praticamente tutti, a dare la copertura necessaria. Non lo ha voluto fare la Cgil, neanche la Fiom. Lo ha fatto solo, strumentalmente, la Flc-Cgil ma per ragioni di bottega, ossia depotenziare lo sciopero nella scuola dei sindacati di base del prossimo 17 marzo contro l’attuazione delle micidiali deleghe della Legge sulla Buona Scuola di Renzi che cominciano a seminare i loro frutti avvelenati.

Nei giorni scorsi, in diversi luoghi di lavoro, tante lavoratrici ma anche tanti lavoratori, si sono interrogati su questo sciopero diverso da quelli, conflittuali o rituali, ai quali sono stati chiamati in questi anni di recessione e disperati tentativi di difendere i diritti e le conquiste strappati in anni migliori.

Oggi, è l’8 marzo, la giornata internazionale della donna nata per volontà di donne rivoluzionarie (e che la rivoluzione l’avevano fatta veramente) e diventata via via una festa omologata ed omologante. Ma la realtà strappa via veli e mistificazioni.

8marzobolscevico

 

 

Da quasi dieci anni l’intera società è sottoposta ad un tritacarne che ha macinato tutto, dalle conquiste sociali all’etica, dalle relazioni sociali ai servizi. Insomma non c’è più spazio né motivo per festeggiare o accettare una omologazione che mantiene lo statu quo, anzi lo fa regredire rapidamente e brutalmente.

La giornata di oggi sarà dunque una giornata di lotta convocata dalle donne ma che parla a tutti e che potrebbe riservare delle sorprese. Sarà bene sospendere almeno per un giorno pregiudizi e schematismi, e magari osservare più da vicino o partecipare dal di dentro a quei processi sociali che scombinano l’esistente, anche quello politicamente più rassicurante ma non questo adeguato allo scontro di classe – in tutti i sensi – in questa nuova fase storica.

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A fine mattinata è arrivato un comunicato di valutazione sullo sciopero della Unione Sindacale di Base

Scioperi e manifestazioni: ha sbagliato chi ha scelto di non esserci.

Lo sciopero dell'8 marzo che è stato promosso dal movimento internazionale “NON UNA DI MENO” ed al quale USB sta dando il suo forte e convinto contributo in tutti i settori produttivi del paese, sta producendo effetti assolutamente positivi.
La spinta a fare dell'8 marzo non solo la celebrazione di una ricorrenza ma una giornata di lotta e di denuncia è quindi riuscita.
Forte l'adesione allo sciopero nel trasporto pubblico locale, in quello aereo, in tante aziende del commercio, dei servizi, dell'industria, della sanità e della scuola, compresi nidi e materne.
Grande la presenza in piazza in molte città, in particolare a Milano, dove si sta svolgendo una enorme manifestazione, con oltre 20mila persone, attraverso le vie della città e dove si è svolto un "blitz" di Usb contro gli obiettori all'ospedale Fatebenefratelli. Nella Capitale, dove il corteo si svolgerà nel pomeriggio, la città è invasa da moltissime iniziative "tematiche", Da sottolineare il presidio alla regione Lazio dove si sta svolgendo un incontro con una delegazione delle manifestanti sul tema del lavoro, in particolare sulle esternalizzazioni nel settore sanità, e sui tagli ai centri antiviolenza.
USB è pienamente in sintonia con le posizioni e le denunce alla base della piattaforma internazionale di “NON UNA DI MENO” – afferma Licia Pera dell'Esecutivo nazionale USB – e questa giornata di sciopero riporta l'8 marzo alla caratteristica che le è propria, una giornata di lotta e di protesta. Hanno sbagliato quelle organizzazioni sindacali che non hanno indetto lo sciopero insieme ad USB, prime fra tutte Cgil, Cisl e Uil. La lotta per rivendicare i diritti non è mai una lotta inutile e il sindacato è chiamato a fare la sua parte: noi la stiamo facendo.

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Le prime corrispondenze: video del corteo in corso a Milano

Il corteo in corso a Milano

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Roma. Manifestazione all'università La Sapienza

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Roma. Presidio delle lavoratrici licenziate di Almaviva

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