Nel pomeriggio, uno striscione è stato srotolato da Eurostop all’interno di quella piazza con scritto “L’UE licenzia le donne in gravidanza, senza diritti nessuna uguaglianza”. La presenza di Eurostop all’interno della piazza si è così caratterizzato, a Bologna come a Roma, Senigallia e Torino, e ha denunciato la recente sentenza della corte di giustizia UE (leggi qui) che ha di fatto legittimato il licenziamento di una donna in stato di gravidanza nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo, sdoganando così la possibilità per gli stati membri dell’UE di introdurre leggi nazionali che permettono alle aziende il licenziamento in stato di gravidanza. Una sentenza che non ha bisogno di essere commentata e che sancisce, una volta per tutte, il ritorno a politiche che alimentano la disparità di genere, con la benedizione dell’Unione Europea.“In questo contesto” scrive Eurostop “le lavoratrici sono oggi soggetti sempre più ricattabili: l’assenza di welfare si somma alla difficoltà di accesso al mondo del lavoro e quando ciò avviene, le condizioni si basano su sfruttamento e precarietà. Oltre all’elemento discriminatorio, questa sentenza manifesta la volontà delle istituzioni europee, di sperimentare, in questo caso sulle donne, le formule di abbattimento dei diritti fondamentali dei lavoratori, costruendo un modello in cui la vita e gli interessi delle classi popolari sono subordinate agli interessi del profitto.”
Anche l’USB in piazza a fianco di migliaia di lavoratrici presenti, per denunciare quanto, in un mondo ormai del tutto segnato dal precariato e dall’instabilità, la discriminazione di genere si traduca in disparità salariale, licenziamenti in gravidanza e difficoltà di accesso al mondo del lavoro.
In serata, all’interno dell ormai “tradizionale” corteo di Non Una di Meno si è parlato di aborto, di libertà di genere, di autodeterminazione e di violenza, ma anche temi come il Jobs Act, le politiche di austerity, di diritto al welfare e antifascismo, perché lo sftuttamento della donna, come lo sfruttamento della classe dei lavoratori, trova in questo sistema capitalista e patriarcale il suo nemico da combattere.
Il corteo dal centro della città ha attraversato Bologna fino a piazza dell’Unità, un altro centro, simbolico, della periferia di questa città e si è sciolto nel cuore della Bolognina.

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