E’ ancora solo un’ipotesi di reato, ma siamo accusati di Associazione Criminale e di promuovere l’immigrazione illegale per aver disobbedito ai libici, non dando loro donne e bambini.
Proteggere la vita umana in mare dovrebbe essere la priorità assoluta di qualsiasi corpo civile o militare, perché lo stabilisce il diritto del mare.
Impedire il salvataggio di vite a rischio in alto mare per restituire la forza ad un paese non sicuro – come è la Libia – è un rimborso a caldo, contravvenendo allo statuto dei rifugiati dell’ONU.
I suoi diritti sono anche i nostri. La nostra massima priorità è e sarà sempre la tutela e la difesa dei diritti umani in mare.
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