In questi giorni abbiamo assistito ad un fatto tanto preoccupante quanto inedito: un Governo dimissionario, nei suoi ultimi istanti di vita ha fatto uno strappo gravissimo espellendo due diplomatici russi. Non si era mai visto nulla del genere.
Guardando i fatti nella loro essenzialità, sembrerebbe di stare di fronte all’inizio di una pericolosa escalation, ma per fortuna forse le cose sono più semplici (e più meschine) di quanto non possa apparire.
Ovviamente non sappiamo cosa possa balenare nella testa di qualcuno che non si vedrà rinnovato l’incarico, però si possono fare delle ipotesi, che ad onor del vero seppur rassicuranti non sono affatto edificanti.
Bisogna tener presente che il Governo uscente, se paragonato ad altri della NATO, non era poi così ostile alla Russia. Invece, la nuova eventuale maggioranza di Governo potrebbe essere rappresentata da forze decisamente filo-russe. Tutti conoscono bene l’ammirazione di Salvini verso Putin e si ricorderanno che in alcuni suoi comizi la Lega teneva la bandiera russa sul palco. Diverso il caso del M5S, in quanto l’organizzazione risponde a delle logiche non propriamente convenzionali e lineari: tuttavia alcune sue anime sarebbero chiaramente filo-russe. A ciò si aggiunga l’allarme lanciato da più parti (compreso il Congresso USA) sull’ipotesi che quei due partiti siano sostenuti economicamente dalla Russia.
Risulta quindi evidente che qualora si riuscisse a formare un nuovo esecutivo formato da Lega e M5S, la politica estera italiana potrebbe iniziare ad avere un atteggiamento più amichevole verso la Russia.
A detta di molti lo strappo diplomatico di questi giorni sarebbe motivato proprio dall’intento di contenere lo spostamento della linea di politica estera italiana. Tuttavia quest’ipotesi si scontra con due limiti. Il primo è l’egocentrismo, perché questa operazione è solo la parentesi nostrana di una ampia operazione globale di boicottaggio della Russia: diplomatici sono stati espulsi da molti paesi. Ovviamente, non è che tutto questo trambusto possa essere stato architettato solo per contenere il Governo italiano (che oltretutto non è detto che si riesca a formare). Il secondo limite riguarda la dimensione di scala, infatti l’Italia ha espulso solo due diplomatici, mentre in altri paesi si ragiona in termini di decine. A tal riguardo sono illuminanti le parole Lavrov, Ministro degli Esteri russo, che dice “Quando uno o due diplomatici vengono invitati a lasciare questo o quel paese, e ci sussurrano nelle orecchie le scuse, sappiamo per certo che questo è il risultato di pressioni e ricatti colossali da parte di Washington”.
Pare quindi evidente che in Italia si sia voluto fare un gesto che fosse sostanzialmente una dimostrazione di lealtà verso le forze atlantiche. Non sarebbe la prima volta e purtroppo forse non sarà l’ultima.
Rimane però da spiegare perché si sia voluta fare una forzatura istituzionale del genere, l’Italia si sarebbe potuta tranquillamente chiamare fuori dalla vicenda trincerandosi dietro l’assenza di un esecutivo. Eppure, si è voluto fare questo gesto abnorme, assurdo, apparentemente scriteriato. In un paese normale un fatto del genere sarebbe impensabile, perché è al limite dell’eversione (quasi un Golpe), ma in Italia si prefigura una spiegazione assai sconfortante: probabilmente questo gesto serve a dire che abbiamo ampiamente fatto la nostra parte nella campagna russofobica internazionale. A questo punto nei prossimi mesi nessuno ci può più chiedere di fare nulla contro la Russia, perché è come se l’Italia avesse maturato un credito.
Ebbene, tra poco ci saranno i mondiali di calcio in Russia, a cui l’Italia non si è qualificata. Nell’ambito della campagna russofobica pare che alcune nazioni vogliano boicottare la manifestazione, se così fosse, l’Italia potrebbe essere ripescata. A quel punto le forze atlantiche chiederebbero anche all’Italia di boicottare i mondiali: però quella sarebbe l’occasione perfetta in cui spendere il credito maturato. Cioè, l’Italia potrebbe dire d’aver già fatto la propria parte nella campagna contro la Russia e si considererebbe libera di partecipare ai mondiali.
La partecipazione ai mondiali val bene tutto ciò.
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