Con il giuramento dei ministri ha preso avvio l’esecutivo governativo di Conte sostenuto dal voto pentastellato e leghista. Dopo settimane di turbolenze istituzionali e di terrorismo mediatico ad opera dei poteri forti della borghesia europea, Di Maio e Salvini si sono piegati al disciplinamento dell’UE presentando un elenco di nomi e, soprattutto, un programma/contratto che presenta molti aspetti di compatibilità economica e finanziaria immediata rinviando, a data da destinarsi, quelle “misure sociali” che più avrebbero messo in discussione vincoli di bilancio e filosofia dell’austerity.
Il tutto è avvenuto mentre sul piano internazionale le decisioni di Trump di rimettere in moto il dispositivo dei dazi commerciali contro l’UE e la Cina segnala l’inasprirsi della competizione globale e la necessità, da parte dell’Unione Europea, di dotarsi di un più forte ed unitario profilo politico ed economico per poter affrontare questa “guerra”.
Il nuovo governo, quindi, sarà immediatamente chiamato a scelte nette all’interno delle quali la demagogia, la fuffa comunicativa e i bizantinismi politicisti non troveranno molto spazio.
Si apre – almeno oggettivamente – una possibilità per una auspicabile opposizione di tipo sociale e popolare che rimetta al centro dell’agenda politica gli interessi dei settori subalterni della società: contro lo strapotere dei mercati ed il complesso dei vincoli dell’Unione Europea, dell’Euro e della NATO.
Senza sconti a una cosiddetta “sinistra” che, nei decenni scorsi, ha scientemente preparato le condizioni ideologiche, politiche e materiali che hanno permesso l’affermarsi di questo mix tra fasciorazzismo ed Unione Europea. Occorre – a partire dal blocco sociale – ricostruire, riconnettere e rilanciare le lotte, il conflitto e la necessaria sedimentazione di una rappresentanza politica autonoma ed indipendente che ridia voce e forza ai ceti popolari.
La mobilitazione annunciata per sabato 16 giugno a Roma è un primo passo da praticare e sostenere ma, sull’intero arco di questioni afferenti il nuovo governo e le inedite forme della governance capitalistica di questa fase, rilanciamo la discussione e l’approfondimento con una Assemblea a Napoli il prossimo venerdì 22 giugno.
Rete dei Comunisti
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