La partecipazione alla manifestazione indetta dai familiari delle vittime del 2 agosto 1980 non deve mai essere un appuntamento rituale, anche questa volta a 38 anni di distanza non si è ancora raggiunta la completa verità giudiziaria sulla strage fascista che ha ammazzato 85 persone e ferite altre 200. Rimane però scolpita la verità storica e politica della mano fascista, il ruolo della P2 e degli apparati dello Stato.
Lo stragismo nero è stato lo strumento per volere imporre svolte autoritarie contro diritti e libertà conquistate con la resistenza e le lotte dei lavoratori e lavoratrici, uno strumento per garantire un ordine autoritario a tutela dei privilegi e dei profitti di un padronato feroce.
In questi anni abbiamo visto il riemergere e il rafforzarsi di politiche autoritarie, di allarme sociale e di criminalizzazione delle lotte sindacali e dei conflitti. Un clima di eterna emergenza che ha accompagnato politiche di smantellamento di diritti e un peggioramento diffuso delle condizioni di vita di milioni di persone, la svendita e la privatizzazione di beni e servizi pubblici. Anche qui con l’obiettivo di tutelare privilegi e ricchezze accumulate con uno sfruttamento e una precarietà crescente.
Una condizione che è alla base anche di quella strage quotidiana nei luoghi di lavoro, con più di 410 morti e altre centinaia di feriti dall’inizio dell’anno, che è alla base di condizioni schiavistiche nelle campagne e non solo.
Per noi il lottare contro le trame eversive e autoritarie è strettamente legato alla lotta per i diritti dei lavoratori e i diritti sociali e democratici, contro i rigurgiti fascisti, razzisti e sessisti.
Per questo siamo impegnati a contrastare ogni scelta politica antipopolare da parte del Governo Conte come dei precedenti, da Monti a Letta, passando da Renzi a Gentiloni: Governi che hanno dato un contributo enorme nel creare lo spazio sociale e politico all’ascesa di una cultura e di una società fondata sull’odio, l’individualismo, sulla repressione.
Una società in crisi fondata sulla banalità del male, come nel caso dei “porti chiusi” di Salvini, ma anche dei licenziamenti di massa, delle persone e delle famiglie messe sulla strada con gli sfratti, del dare priorità al rispetto dei trattati dell’Unione Europea piuttosto che ai diritti costituzionali su salute, scuola e lavoro, reddito, servizi pubblici.
Contro questa società ingiusta e cinica, contro un padronato sempre più arrogante e contro i loro sostenitori che oggi troviamo sia al Governo che all’opposizione, noi tutti abbiamo il dovere e il diritto alla resistenza, alla costruzione di una opposizione sociale e politica espressione dei bisogni comuni del mondo del lavoro e del non lavoro. Capace di ricostruire, controcorrente, una coscienza e una forza collettiva autonoma dai valori dominanti.
CONTRO LE STRAGI DI IERI E DI OGGI, CONTRO I DISEGNI AUTORITARI VECCHI E NUOVI, CONTRO L’ATTACCO AI DIRITTI SOCIALI E POLITICI
Appuntamento per tutti e tutte il 2 agosto alle 9.00 in Piazza Nettuno
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