Le strade di Casalbruciato questa mattina sembravano un teatro di guerra. Blindati della polizia e carabinieri ovunque. Il motivo? La manifestazione convocata dai fascisti di CasaPound (diventata nella vulgata CasaClown) contro un campo rom già smantellato dal Comune e di cui sono rimaste solo alcune roulottes in via Smith, tra la sede della società Autostrade e le case popolari di via Satta.
Tra gli abitanti di Casalbruciato, gente che si è conquistata la casa con le lotte, e gli antifascisti della zona, nei giorni scorsi c’è stato un tam tam che ha portato alla convocazione di un presidio popolare e antifascista contro l’incursione dei fascisti nel quartiere.
Al presidio si sono alternati gli interventi degli abitanti del quartiere (tra cui le famiglie sotto sfratto di via Casalbruciato dopo ben 44 anni di assegnazione), degli operatori sociali che lavorano in un quartiere che ha il più alto numero di minori con handicap di Roma, dell’Asia Usb, dei disoccupati del territorio, di Radici e dei giovani del centro sociale Intifada.
Il presidio popolare aveva deciso di lasciare l’incrocio tra via Facchinetti e via Donati (principale strada di ingresso nel quartiere) iniziato già dalle 9 di mattina e di muoversi in corteo fino alle case popolari di via Casalbruciato. Ma un certo punto i fascisti si sono spostati sul versante della piazza che guardava verso il presidio e il corteo che stava partendo ha fatto dietrofront per affrontarli, poi ha ripreso il percorso previsto.
L’ingente spiegamento di polizia non ha mai consentito contatti diretti. Ma il segnale inviato è stato forte e chiaro: i fascisti a Casalbruciato non sono i benvenuti. Come è stato detto nei giorni scorsi e negli interventi, a strumentalizzare la rabbia della gente contro i rom o i migranti è facile, ne sono capaci tutti. Difendere giorno per giorno la dignità e gli interessi sociali della gente dei quartieri popolari sulla casa, il lavoro, l’accesso ai servizi sociali è molto più difficile e si scontra con nemici più potenti: i padroni, le autorità che sobillano la guerra contro i poveri, i tecnocrati italiani ed europei. Nemici ai quali i fascisti continuano a dimostrarsi servi e servili. E’ questa l’immane differenza con i fascisti, un antagonismo che non appartiene al passato ma che agisce anche qui ed ora, senza sconti per nessuno.
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