E’ notizia di ieri la morte del compagno fiorentino Lorenzo “Tekoser” Orso, caduto combattendo in Rojava Kurdistan, nel nord della Siria.
Oltre un anno e mezzo fa aveva lasciato Firenze per unirsi alle forze kurde delle YPG – YPJ e portare il suo contributo alla lotta per la difesa del progetto di liberazione messo in atto, nei territori liberati dall’Isis, dalle strutture di autogoverno popolare del Kurdistan.
Come tanti internazionalisti prima e dopo di lui, la scelta difficile e generosa di Lorenzo di cambiare radicalmente la sua vita, lasciando affetti, amici e sicurezze per andare a combattere per i propri ideali, non può essere ridotta alla lotta contro il fondamentalismo islamico, che tanto appassiona media e politicanti nostrani, capaci di strumentalizzare la vita e la morte delle persone per fini propagandistici.
La sua scelta, convinta e consapevole, è stata quella di rischiare tutto pur di fare quello che riteneva giusto, restare fedele ai suoi ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza.
Lorenzo era in Rojava per sostenere una lotta, non solo militare, che deve investire tutti gli aspetti della nostra vita, affinché sia possibile costruire una società libera da rapporti di dominio, siano essi di etnia, di classe o di genere. Questo era l’obiettivo del suo impegno militante, questa la sua fonte di coraggio.
Lorenzo è stato un vero internazionalista perché ha deciso di unirsi al movimento di liberazione kurdo andando a combattere a migliaia di chilometri da qui, perché la sua esperienza è stata e sarà di esempio anche per tutti noi. La capacità di far vivere le sue emozioni fra amici, conoscenti, e fra tutti i solidali che in queste ore rendono omaggio alla sua storia, il suo entusiasmo nel mostrare che fascismo e capitalismo non sono invincibili, ma che organizzandoci possiamo tutti dare il nostro contributo alla lotta, sarà nuovo stimolo per tutti noi a farlo.
La solidarietà intesa come responsabilità nella messa in discussione di ogni privilegio, come legame con tutte le persone che stanno lottando per la libertà, siano esse nelle trincee del Rojava, sulle montagne del Kurdistan o rinchiuse in una cella di un carcere turco in sciopero della fame, come condivisione della bellezza della lotta e della tristezza per le perdite subite, come sentirsi parte di una storia comune e ininterrotta di resistenza, come urgenza di costruire legami e relazioni capaci di contribuire all’emancipazione e liberazione di tutti e tutte, ebbene tutto questo era Lorenzo, e tutto questo vogliamo ricordare.
E per ricordarlo nella maniera migliore, e con lui le altre migliaia di compagni/e che hanno trovato la morte combattendo per i propri ideali rivoluzionari, dalle montagne del Kurdistan alle nostre metropoli, continueremo a lottare e a tenere alti i valori dell’antifascismo e della libertà!
Perché chi ha compagni non muore mai!
Vogliamo salutare ed esprimere tutto il nostro rispetto ed ammirazione per la famiglia di Lorenzo, vero esempio di dignità ed integrità morale, pronta a sostenere, anche in queste ore buie, la scelta del proprio figlio.
Ricorderemo Lorenzo, già a partire da questi giorni di Newroz ed invitiamo tutti/e a partecipare alla giornata nazionale di commemorazione per Orso che verrà decisa per i prossimi giorni con la Comunità Kurda, la famiglia e gli amici di Lorenzo.
Biji berxwedana YPG/YPJ!
Serkeftin! Fino alla vittoria!
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