Tra le centinaia di vertenze aperte al MISE figura anche la vicenda della ex-Embraco di Riva di Chieri (Torino). Oggi alcuni lavoratori, preoccupati per il loro destino di cui istituzioni e sindacati sembrano essersi dimenticati, ci hanno inviato questa lettera aperta in cui raccontano a tutti la loro storia. Invitiamo tutti a diffondere queste parole che noi cercheremo in particolar modo di far arrivare ai lavoratori della Whirlpool di Napoli che stanno vivendo una situazione assai simile, definita dagli stessi operai Embraco cone un “dejavù”. Da parte nostra continueremo a sostenere ogni iniziativa di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Embraco.
Siamo ex operai Embraco, non “legati”ai sindacati ma semplici lavoratori che vorrebbero far sapere la situazione in cui ci troviamo.
Il 10 gennaio 2018 la Whirlpool decideva la chiusura del nostro stabilimentocon procedura di licenziamento collettivo per 497 persone. Dopo una lotta dura, accompagnati dal governo e dai sindacati, si era riusciti a trovare una soluzione occupazionale tramite un progetto di reindustrializzazione. Questo progetto e il relativo piano industriale è stato visionato e ritenuto solido dal Mise e dai sindacati. Il 16 luglio 2018 è quindi avvenuto il passaggio da Embraco a Ventures con la concessione di 24 mesi di cassaintegrazione straordinaria, per permettere la dismissione degli impianti Embraco e la successiva installazione di quelli Ventures per la produzione di Robot pulitori per pannelli fotovoltaici. Tra operai e impiegati la forza lavoro è scesa a 410 effettivi, dato che alcuni colleghi hanno optato per l’incentivo all’esodo proposto. Noi abbiamo scelto di rimanere, per il progetto presentato da Ventures e per le rassicurazioni sulla sua affidabilità da parte del governo e dei sindacati! A tutti noi sembrava una soluzione concreta al problema occupazionale del sito di Riva di Chieri con un futuro roseo e pieno di opportunità!
Purtroppo le promesse, le rassicurazioni e la serietà del progetto si sono rivelate con il trascorrere dei mesi sempre meno sicure! Al momento del passaggio da Embraco a Ventures ci era stato detto che occorreva fare in fretta dato che gli ordini per i Robot pulitori per pannelli fotovoltaici erano già sul piatto e la produzione doveva cominciare al più presto! Dopo più di un anno non si è prodotto ancora nulla ma, cosa ancora più preoccupante, non esiste al lato pratico un prodotto efficiente da produrre! Il robot pulitore doveva essere tecnologicamente avanzato con tanto di drone per spostarsi da un pannello all’altro. Quello visto in azienda si muove incespicando su catene e non è minimamente paragonabile a quello che ci era stato descritto a suo tempo!
Come si può produrre con urgenza se il prodotto è ancora oggi in fase di studio e non ci sono certificazioni? Perché tanta fretta di passare in Ventures a luglio 2018 quando Embraco fino a dicembre 2018 avrebbe dovuto pagare comunque gli stipendi come da accordi al ministero?
Su che basi il ministero e i sindacati hanno detto che il progetto era solido? Whirlpool e la Randstad che hanno presentato questa soluzione al governo, hanno ancora voce in capitolo?
Attualmente in azienda oltre a farci pulire e verniciare, i vertici dell’azienda ci hanno presentato altri prodotti su cui vogliono puntare e di cui a suo tempo non si era mai parlato: le biciclette elettriche, giocattoli e distributori d’acqua. Le biciclette dovrebbero arrivare smontate con fornitori non meglio specificati a per essere assemblate da noi, mentre i giocattoli sono di una startup (la Algobrix) che ha brevettato un giocattolo programmabile tipo Lego. La partenza di queste produzioni che doveva essere imminente, è stata più volte spostata. Forse si è ripiegato su questi prodotti perché chi aveva i brevetti e le capacità di produrre i Robot pulitori si è defilato dal progetto come voci di corridoio dicono! Se prima o poi si partirà a produrre questi prodotti, è un miraggio ad oggi pensare di occupare tutta la forza lavoro presente. Tutti noi però abbiamo accettato la sfida della reindustrializzazione per quel piano, basato sulla produzione di robot pulitori che potevano davvero dare un futuro allo stabilimento! L’unica cosa certa al momento è che passare 8 ore in azienda senza fare nulla è umiliante ed avvilente! Qualcuno potrebbe replicare che essere pagati per non fare nulla è una gran fortuna ma nessuno tra noi è di questo parere!
La dignità di ognuno passa dal poter lavorare e guadagnarsi con la propria fatica lo stipendio. Purtroppo in Italia abbiamo visto più volte delle reindustrializzazioni non realizzarsi. Vengono “usate” per far uscire linde e pulite quelle multinazionali che vedono nelle persone dei freddi numeri da usare e poi buttare!
È con un senso di dejavù che abbiamo appreso della vertenza di Whirlpool Napoli: ai colleghi napoletani non possiamo che dire di fare molta attenzione alle proposte che verranno loro fatte. Tutti noi abbiamo creduto in questo progetto e forse ci siamo fidati troppo ma speriamo che chi all’epoca ci aveva dato delle rassicurazioni si attivi.
Alla Regione Piemonte e al governo che si insedierà a breve chiediamo di monitorare più da vicino la situazione, senza dire che errori ed omissioni sono da addebitare ai governi precedenti! Può essere, ma occorre agire.
Ai sindacati che in questi mesi hanno ritenuto inutile indire un’assemblea per informare i lavoratori, chiediamo di convocarla al più presto! Molti colleghi non sono ancora mai rientrati in azienda, anche se si era detto che ci sarebbe stata una rotazione tra cassa e lavoro, quindi è doveroso da parte sindacale informare tutti sulla situazione. Ci è stato detto che era inutile perché non c’erano novità ma anche ascoltare le domande dei lavoratori è doveroso, anche se queste possono essere scomode!
Sappiamo che problematiche industriali anche più grandi della nostra sono sui tavoli delle trattative e che 410 famiglie possono sembrare poca cosa, ma per il nostro territorio e per ognuno di noi la scadenza del 15 luglio 2020 arriverà presto e se la situazione dovesse precipitare tornerebbero fortissime le preoccupazioni per il nostro futuro.
Un gruppo di operai Ex Embraco
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