Contro la mancanza di controlli e per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
Sabato a Torino tre operai, di cui uno appena ventenne, sono stati uccisi dal crollo di una gru, e a distanza di pochi minuti un altro lavoratore è rimasto gravemente ferito precipitando da 8 metri di altezza in via Correggio. Nella sola giornata di sabato altri quattro lavoratori hanno perso la vita in Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Basilicata. Venerdì un altro operaio è morto nel porto di Trieste travolto da un braccio meccanico, e nella stessa giornata si sono registrati altri quattro morti di lavoro in Lombardia, Veneto, Toscana e Marche.
Dodici vittime in appena 48 ore, sette in sette giorni nel solo Piemonte. Nei primi dieci mesi dell’anno, sotto il “governo dei migliori” di Draghi, sono stati oltre mille i lavoratori ammazzati sul posto di lavoro.
È inaccettabile continuare a chiamare “incidenti” questa lunga sequela di morte e violenza o, peggio, presentarli asetticamente come “morti bianche”, quasi un tributo dovuto al funzionamento dell’economia. Questi sono veri e propri omicidi commessi da un sistema produttivo sempre più spietato, volto esclusivamente al profitto, nel quale la perdita di vite umane è diventata un prezzo assolutamente accettabile per il capitale e i padroni.
Mentre il governo Draghi si riempie la bocca di belle promesse su interventi immediati e pene severe per i responsabili di questi omicidi, i morti continuano ad aumentare, i controlli sulla sicurezza dell’Ispettorato del Lavoro continuano a mancare e, sempre più spesso, la responsabilità di queste morti viene scaricata sui lavoratori, lasciando i padroni impuniti, come sta succedendo con il crollo della funivia del Mottarone.
Come se non bastasse, nel PNRR del governo Draghi non c’è traccia di finanziamenti per far funzionare realmente l’Ispettorato del Lavoro che è costantemente sottorganico, ma al contrario con il ministro Brunetta si arriva a dichiarare la fine dei controlli a sorpresa nelle aziende, che possono così continuare a violare tutte le norme sulla sicurezza, forti della chiamata di preavviso di un controllo dell’Ispettorato.
È ora di fermare di questa lunga scia di sangue, è tempo di introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro e di garantire l’impunità ai lavoratori che denunciano le situazioni di pericolo, oggi esposti alle feroci ritorsioni delle aziende.
Lunedì 20 alle ore 16.30 presidio dell’Unione Sindacale di Base all’Ispettorato del lavoro di Torino, in via Arcivescovado 9, per dire basta alle stragi sul lavoro. Il presidio sarà trasmesso in diretta streaming sui canali facebook e sul sito USB
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