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Torino. revisionismo fascista e violenza della polizia, il rettore rimane in silenzio

Da anni le organizzazioni fasciste e i partiti di destra come la Lega e Fratelli d’Italia promuovono la giornata del ricordo, istituita dal 2004 con l’accordo con i partiti di centro sinistra. Il “giorno del ricordo“, che promuove una visione fascista della storia è l’occasione per fare avanzare la visione reazionaria della Storia che oggi si è fatta “verità di stato”, come ci dimostrano le dichiarazioni di Mattarella di questi giorni.

Il capo dello Stato, seguito ovviamente dal Partito Democratico, ha equiparato nazismo a comunismo falsificando ancora una volta il corso storico e mascherando i carnefici dell’occupazione italiana in ex Jugoslavia.

Le conseguenze di queste decisioni non hanno tardato a raggiungere il mondo dell’istruziome: la regione Piemonte vuole distribuire in tutte le scuole il fumetto “Foiba Rossa” sulla storia dell’Istriana fascista Norma Cossetto iscritta ai gruppi universitari fascisti e uccisa nel 1943.

Il fumetto è edito da Ferrogallico, casa editrice che, giusto per fare qualche titolo, ha pubblicato i diari di Mussolini a fumetti e diverse graphic novel a difesa di “martiri fascisti” che sono sono stati colpito durante le lotte operaie degli anni settanta. Nei fatti la Regione promuove, tramite una casa editrice vicina all’estrema destra una rilettura reazionaria della storia a fumetti.

Ma le conseguenze non riguardano solo le scuole superiori.

Ieri l’Università di Torino ancora una volta, si è resa complice del revisionismo storico dei fascisti, si è resa complice della repressione che si abbatte su tutti coloro che si oppongono a questa modo di interpretare la Storia con l’antifascismo militante.

Il Fuan, collettivo fascista vicino a CasaPound, ha fatto un volantinaggio in università sulla giornata del ricordo delle foibe. Proprio nella stessa giornata in cui Moni Ovadia era in università a parlare di fascismo e del colonialismo italiano in Jugoslavia.

Ovviamente insieme ai fascisti del Fuan c’era la polizia in assetto antisommossa che ha ripetutamente caricato gli studenti che volevano cacciare i fascisti.

Le cariche sono state violentissime e sono stati fermati tre antifascisti. Un corteo spontaneo è poi andato in rettorato per spingire il rettore a prendere una posizione netta e chiaramente antifascista oltre che a dare spiegazione della violenza della polizia dentro l’università. Il rettore non s’è visto. Il silenzio di fronte a questi eventi pesa più di un macigno!

L’assenza del rettore e la polizia che difende i fascisti che portano avanti questa lettura della Storia ci mostrano quali possono essere le pratiche del revisionismo anche nelle nostre università.

Oggi h. 11.30 assemblea antifascista al Campus Einaudi per riflettere e agire contro le organizzazioni fasciste e contro le istituzioni che le giustificano e proteggono in continuazione.

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1 Commento


  • Gianni Sartori

    MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA A TOULOUSE CONTRO ROBERT MENARD

    Gianni Sartori

    Organizzata a Toulouse da un gruppo di estrema destra (il “Cercle des Capitouls”), mercoledì 12 febbraio avrebbe dovuto svolgersi una conferenza con l’intervento di Robert Ménard, sindaco di Béziers. La città dell’Occitania è nota per il massacro subito dai Catari (e anche da altre minoranze, in particolare ebrei, qui pacificamente conviventi) nel 1209. Vien fatto di pensare che la memoria storica dei cittadini di Béziers sia quanto meno difettosa, visto il sindaco che hanno eletto. Discendente da una famiglia pied-noir, Ménard era conosciuto come fondatore di RSF (Reporters sans frontières) e del sito Boulevard Voltaire. Dopo una militanza giovanile a sinistra è andato spostandosi gradualmente sempre più a destra, fino a raggiungerne l’estrema. Nel 2014 è diventato sindaco di Béziers grazie al sostegno di partiti e organizzazioni principalmente di destra (Front National, Mouvement pour la France, Debout la République…).

    Per contestare l’iniziativa di “chiara marca”, decine di antifascisti si sono riuniti davanti alla sala comunale messa a disposizione nel centro di Toulouse.

    Nel frattempo però il luogo della conferenza veniva spostato altrove, non molto lontano. Pare nella residenza o negli uffici di un ex sindaco. Qui gli antifascisti, nuovamente riuniti, si sono scontrati con un servizio d’ordine costituito principalmente da esponenti di Génération Identitaire, altra organizzazione di estrema destra. Circondati, i fascisti sono rimasti letteralmente assediati nella sala fino all’arrivo della polizia. Vista la mala parata, Robert Mènard ha ritenuto opportuno e salutare rinunciare al suo intervento.

    Gianni Sartori

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