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Sospendere affitto e utenze per giovani studenti e precari: la lotta inizia

Circa una settimana fa abbiamo lanciato un’assemblea online sul nostro serve di discord “collegaLEmenti”, insieme al sindacato degli Inquilini Asia Usb, per chiedere al governo la sospensione degli affitti e delle utenze per studenti, giovani e precari.

L’evento è girato tantissimo e molti giovani da tutta Italia ci hanno scritto per fare la loro parte in questa lotta. Ieri l’assemblea era partecipata da centinaia di persone tra assemblea e diretta sui social, un primo risultato che certifica la volontà di partecipazione e la grandezza del problema.

Questo è solo l’inizio.

La nostra proposta è chiedere al governo la sospensione del pagamento del canone di affitto e delle utenze e pretendere l’ampliamento straordinario dei Fondi Regionali di integrazione all’affitto, in modo da coprirne le spese. Il Fondo Regionale di integrazione va riservato soltanto agli studenti, ai lavoratori precari, ai disoccupati, ai lavoratori dipendenti e alle piccole partite Iva. Inoltre, con il fondo pubblico regionale vanno pagati solo i piccoli proprietari e se le regioni sosteranno la solita tiritera de “i soldi non ci sono” vanno trovati tramite la tassazione delle rendite immobiliari di case e immobili in affitto. Che li prendano ai palazzinari che vivono di speculazione edilizie e affittano in nero (quindi passibili di denuncia soprattutto in un momento difficile come questo), sono loro che devono imparare a stringere la cinghia, non sicuramente noi che facciamo difficoltà ad arrivare a fine mese.

Sospensione non significa rimandare il pagamento a dopo la fine della quarantena, ma smettere di pagare l’affitto a partire da adesso. Per questo dobbiamo organizzarci subito insieme al sindacato degli Inquilini Asia Usb.

Siamo tra le categorie sociali più deboli e l’emergenza corona virus ci rende impossibile sostenere le spese più ordinarie (già difficili prima) come l’affitto e le utenze.

Il governo, al posto che tutelarci, in nessun decreto parla di questo anche se noi siamo comunque tenuti a pagare. La maggior parte dei lavori che facevamo erano lavori in nero e i contratti precari ci escludono da quelle già pochissime tutele sugli stipendi previste dal governo. Di sicuro non possiamo pesare sui nostri genitori anche loro profondamente in difficoltà in questo momento, oppure continuare a lavorare rischiando il contagio.

Il governo per noi non sta facendo assolutamente nulla.

Noi pretendiamo che lo stato si faccia carico di questa responsabilità sociale.

Non vogliamo essere noi a pagare questa crisi sanitaria e sociale ritrovandoci magari dopo la fine della quarantena pieni di debiti, con il contratto di lavoro non rinnovato o senza più una casa.

Non vogliamo che succeda come per la crisi economica del 2008 che è stata pagata dagli strati già più poveri della popolazione rendendo la nostra esistenza totalmente precaria.

Alla nostra generazione che è nata e cresciuta nella crisi hanno raccontato che c’erano dogmi inviolabili come il pareggio di bilancio o il divieto di fare spesa pubblica: adesso siamo in una situazione di emergenza, e come il governo sta trovando i soldi per salvare le imprese, pretendiamo che li trovi anche per noi senza condannarci ad un nuovo massacro sociale.

Vogliamo invertire le priorità facendo sentire al governo che la vera emergenza siamo noi, e vogliamo giocarci la nostra partita insieme a tutti quelli che più stanno soffrendo questa crisi.

È evidente che il problema affitti è strutturale e che ci sono tanti problemi che ci attanagliano quindi pretendiamo che dopo la quarantena non torni tutto come prima, anzi, il sistema degli affitti va radicalmente cambiato con prezzi calmierati.

Di fronte alla gravità della situazione l’unica risposta efficace è quella collettiva.

I primi passi della nostra lotta per la sospensione degli affitti e delle utenze sono questi.

  • L’affitto e le utenze non le paghiamo. E non le paghiamo a partire da adesso.

In attesa che passino le nostre richieste di integrazione dei Fondi Regionali, il Sindacato degli Inquilini Asia Usb mette a disposizione di tutti coloro che sono in difficoltà un foglio di autotutela da presentare al padrone di casa con la richiesta di sospensione dell’affitto in carta bollata del sindacato. Questo servirà a ognuno di noi per comunicare ai proprietari di casa che abbiamo il sindacato alle nostre spalle e siamo organizzati collettivamente, ma non sarà una forma di tutela legale effettiva. Questa potrà avvenire soltanto mettendo in campo tutti gli strumenti che abbiamo in maniera collettiva.

  • Strutturiamo coordinamenti regionali. Affinché la pressione per i fondi del governo arrivi anche da parte delle regioni. Abbiamo già iniziato a fare una mappatura di tutti gli studenti e i lavoratori che ci hanno scritto e che hanno partecipato all’assemblea.
  • Facciamoci sentire. Costruiamo campagne social per coinvolgere più persone possibili, intercettare altri studenti e giovani lavoratori con gli stessi problemi perché più siamo e più siamo forti. Continuate a contattarci ai nostri numeri!

Per contattarci scrivici a 388 0543692 o 345 2585574
specificando:

NOME COGNOME,
CITTA’ DI PROVENIENZA,
LA TUA SITUAZIONE E LA CITTA’ IN CUI STA ACCADENDO.

Divisi siamo niente uniti siamo tutto non è solo uno slogan ma un modo concreto per incidere sulla realtà e pretendere quello che ci spetta, affrontare questa crisi in maniera organizzata e collettiva e non in forma individuale è la base per portare avanti le nostre rivendicazioni. Organizzati e numerosi.

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