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28 ottobre: festa della “democrazia”, della magistratura e della polizia?

La Magistratura italiana, organo sempre più piegato alle logiche della repressione e alle dinamiche di classe e, di conseguenza, sempre meno indipendente (valga come misura lo “scandalo Palamara”), ha condannato dopo 9 anni quattro compagni del Centro Sociale Guernica di Modena.

Il motivo: concorso morale (una motivazione non riconosciuta da altri paesi europei, come certificò la “dottrina Mitterand”).

Con l’accusa, quanto meno surreale, di essere semplicemente presenti al momento degli scontri con la Polizia, avvenuti il 28 ottobre 2011, sempre a Modena, nelle vicinanze dell’Hotel Europa, mentre nell’albergo, situato in corso Vittorio Emanuele, si svolgeva un convegno di Forza Nuova. Gruppazzo fascista che, naturalmente, commemorava la Marcia su Roma.

In pratica, dovendo riconoscere che i compagni non avevano partecipato agli scontri, i giudici hanno fatto scattare il grottesco reato di Concorso Morale.

Si conferma così, in poche parole, una saldatura politica, sociale ed ideologica, tra Fascisti, Forze di Polizia e Magistratura pseudo democratica. Da sempre vigente nella ex Repubblica nata dalla Resistenza.

Una saldatura che si è resa possibile anche grazie all’indegno compatibilismo della  cosiddetta “sinistra” italiana. La quale, dal Partito Comunista in giù, ha quasi sempre abbracciato le logiche securitarie e repressive messe in campo dallo Stato liberale. I cui interessi primari sono non da oggi quelli dell’impresa, di Confindustria e del capitale internazionale.

Per quanto riguarda in particolare questo episodio, oltretutto, tralasciamo intenzionalmente, il reato di “apologia”. Che non consentirebbe a nessuno, per esempio, di “celebrare” il fascismo.

Essendo, difatti, sinceramente democratici, l’abbiamo sempre ritenuto concettualmente sbagliato. Anche perché volevamo e vogliamo essere liberi di cacciarli noi, i fascisti.

E veniamo all’altra, e addirittura ben più grave, sospensione delle regole costituzionali e democratiche.

La Ministra dell’Interno Lamorgese, di professione prefetto, e il Capo della Polizia Gabrielli (suo superiore in grado, dunque, fino al momento della nomina governativa) hanno promosso due dei responsabili della “macelleria messicana” che Polizia e Carabinieri allestirono, con ineguagliabile senso del dovere e inarrivabile sadismo, durante il G8 di Genova 2001.

I due rispondono ai nomi di Salvatore Gava e Pietro Troiani. Due aguzzini. Due falsificatori di prove. Per questo condannati in via definitiva anche dalla magistratura…

Due – tecnicamente – “pregiudicati” in divisa – tra i tanti protagonisti durante quella tra giorni di sangue – grazie ai quali, anche la Corte Suprema Europa di Strasburgo per i Diritti dell’Uomo ha condannato la nostra democraticissima Italia per aver dato seguito a procedimenti penali inadeguati contro membri delle Forze dell’Ordine.

Donne ed uomini che si sono resi responsabili di reati quali “tortura e trattamenti inumani e degradanti” ai danni dei manifestanti. La Corte di Strasburgo definì, altresì, quanto successo in Italia nel 2001 “La più grave sospensione dei diritti umani dalla fine del secondo conflitto mondiale” all’interno del Vecchio Continente.

Da sottolineare, anche in questo contesto, la regia occulta della sinistra dem e liberal, molto silente allora (governavano Berlusconi e Fini) e in posizione di comando oggi.

Ma anche allora, nel 2001, qualche mese prima di Genova, durante il No Global Forum tenutosi a Napoli, avvennero equivalenti violenze e abusi polizieschi, in strada e dietro le mura della Caserma Raniero – chi c’era, come il sottoscritto, ne ha perfettamente memoria. Il Governo era presieduto dall’allora Ds, Massimo D’Alema. Mentre oggi, il Pd è forza di Governo assieme ai manettari e forcaioli pentastellati!

Da notare un piccolo ma significativo dettaglio simbolico. E i simboli, si sa, hanno la loro rilevanza, specie in politica.

Entrambi i casi di cui trattiamo, hanno in comune la data del 28 Ottobre. Giorno “fatidico” della Marcia su Roma, che inaugurò il ventennio fascista.

Il primo caso di cui stiamo parlando oggi, quello dei compagni condannati per “concorso morale”, è da far risalire proprio a una provocazione fascista tesa a commemorare, come detto, la “marcia del duce” e dei suoi “manipoli”. Il secondo, perché la notizia delle promozioni dei due “pregiudicati in divisa” è arrivata casualmente proprio il 28 Ottobre.

Le date, nella Storia fatta dai vincitori, sono importanti. E a vincere, qui, sono sempre padroni e capitale!

Ora, vi prego, venitemi a parlare della dittatura e della presunta “violazione dei diritti umani” in Cina, a Cuba, in Venezuela e altrove. Ma prima vergognatevi. Se siete in grado…

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